Lavoro: nel 2019 il 12,2% degli imprenditori in Italia è un cittadino nato in un Paese extra Ue. Tra loro il 21,2% è donna

Nel 2019, in Italia, i titolari di imprese nati in un Paese extra Ue sono 383.462, pari al 12,2% del totale, in crescita dell’1,1% rispetto al 2018. È quanto emerge dal X Rapporto annuale “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia”, pubblicato oggi sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e sul Portale Integrazione Migranti.
Stando ai dati diffusi, i Paesi d’origine più rappresentati tra i titolari sono Marocco (64.173 titolari), Cina (53.297), Albania (33.294) e Bangladesh (30.682). Le ditte sono attive prevalentemente nei settori del Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli etc. (il 43,1% del totale) e delle Costruzioni (il 21,1%).
Dal punto di vista territoriale, l’incidenza sul totale delle ditte individuali è maggiore in Toscana (17,9%), in Liguria (17,5%), in Lombardia (17,3%) e nel Lazio (16,5%). Dal punto di vista settoriale, le incidenze più alte si registrano in Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (23,7%), Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli etc. (17,8%), Costruzioni (17,4%) e Attività manifatturiere (14,4%).
Dal Rapporto emerge anche che il 21,9% dei titolari sono donne. Per alcuni Paesi d’origine, questa quota sale notevolmente: Ucraina (54,5%), Serbia e Montenegro (49,2%), Cina (46,7% del totale), Nigeria (39,6%), Moldavia (31,0%).

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