Coronavirus Covid-19: Un Ponte Per (Ong), pacchi alimentari, campagne di prevenzione e parchi gioco per alimentare la riconciliazione in Iraq

Un Ponte per Iraq

Pacchi alimentari a 1.000 famiglie, campagne di prevenzione porta a porta, costruzione di spazi accessibili e parchi gioco: sono queste alcune delle iniziative che l’ong Un Ponte Per (Upp) sta portando avanti in Iraq in concomitanza con l’aggravarsi delle condizioni economiche e sociali causate dalle procedure di contenimento del Covid-19. È partita nella Piana di Ninive, rende noto l’ong, la campagna “Iniziamo con un passo verso la pace”, che prevede la distribuzione di 1.000 pacchi alimentari per le famiglie più vulnerabili. Una campagna che si propone di “ricucire le ferite e ricostruire la fiducia fra le comunità di Ninive. Prima dell’arrivo di Daesh la vita e la convivenza tra le diverse comunità dell’area era pacifica: per questo – spiegano dall’ong -, dal 2017 stiamo compiendo sforzi incessanti per supportarle nel dialogo e ritrovare la speranza di tornare a vivere senza la paura del terrorismo e della distruzione della guerra”. La campagna prevede la distribuzione a Mosul, Ba’shiqa, Bartella e Qaraqosh, tra quelle comunità che hanno avuto e hanno ancora dei conflitti in corso.

“In questi giorni che segnano la fine del Ramadan – riferiscono da Upp – nostri operatori, che compongono i ‘Conflict Prevention Teams’ (Gruppi per la prevenzione dei conflitti), si sono recati a Ba’shiqa presso la comunità Ezida, insieme a volontari e volontarie locali di Fadhliya (comunità Shabak Sunnita). Insieme alle ceste alimentari e ai volantini informativi con le misure di prevenzione del contagio da Covid-19, hanno consegnato simbolicamente un messaggio di pace e riconciliazione da parte della propria comunità”. Nelle ultime settimane, “nonostante le restrizioni e le procedure di sicurezza necessarie per prevenire la diffusione del contagio da Covid-19, il lavoro in Iraq è andato avanti anche nella costruzione di centri e spazi dedicati alle comunità. I lavori sono quindi ripartiti, con l’obiettivo di completare 6 spazi comunitari e un nuovo centro giovanile, da consegnare poi alle autorità locali perché possano gestirli in totale autonomia. Da anni lavoriamo per creare questi spazi sicuri e accessibili, pensati soprattutto per le nuove generazioni. Bambine e bambini che hanno diritto a spazi come questi, in cui organizzare attività comuni, artistiche, sportive, culturali ed educative, o anche solo giochi, utili a ricostruire quei legami sociali che tanti anni di guerra hanno distrutto”.

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