Coronavirus Covid-19: Frosinone, detenuti, agenti e personale del carcere donano viveri alla Caritas durante l’emergenza

Una colletta alimentare durante l’emergenza coronavirus è stata realizzata dalle persone detenute nella carcere “G. Pagliei” di Frosinone, insieme a Polizia penitenziaria, personale civile e in collaborazione con il direttore, Teresa Mascolo, in favore della Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino. Insieme con la cooperativa del sopravvitto, sono stati acquistati cibi di lunga durata per le famiglie del territorio in difficoltà a causa della pandemia. “La capacità di essere solidali non è soltanto per chi vive nel mondo esterno – osserva con il Sir Pasquale Troiano, che si occupa dell’area penale per la Caritas di Frosinone –. Chi ha vissuto una solitudine più forte durante l’emergenza, non potendo neanche vedere i familiari (misura necessaria per l’incolumità degli ospiti) ha voluto sentirsi parte con un atto di bontà e amicizia verso chi non conosce”. Il carcere di Frosinone, dove sono detenute 470 persone (dati del ministero di Giustizia, diffusi dall’associazione Antigone), è quello in cui a inizio quarantena sono scoppiate pesanti rivolte. Lì la Caritas diocesana porta avanti progetti di ascolto, aiuto con prodotti per l’igiene, medicinali, protesi, accoglienza delle famiglie dei detenuti. A fine 2019 è partito il progetto “Un’altra possibilità”, una casa di accoglienza per chi esce dal carcere o è a fine pena ai domiciliari. “Essere onesti è difficile. Tornare ad esserlo, lo è ancora di più – sottolinea Troiano –. Bisogna sensibilizzare il territorio ad aprirsi a chi vuole ricominciare. Chi non viene emarginato è spinto a dare il meglio”, conclude.

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