Diritti umani: Amnesty, “sui social le donne subiscono più attacchi rispetto agli uomini”

Amnesty International Italia ha reso pubblici oggi i risultati della sua ricerca “Il Barometro dell’odio – Sessismo da tastiera”. La ricerca si è svolta tra novembre e dicembre 2019 e ha preso in analisi i contenuti relativi a 20 personaggi noti italiani, 10 donne e 10 uomini. I commenti valutati sono stati 42.143. È emerso che: più di un commento su 10 risulta essere offensivo, discriminatorio o hate speech (14%); quando il tema oggetto del contenuto è “donne e diritti di genere” l’incidenza dei commenti offensivi, discriminatori o hate speech sale al 29%, quasi uno su tre; l’incidenza media degli attacchi personali diretti alle donne supera il sei per cento, un terzo in più rispetto a quella degli uomini (4%); degli attacchi personali diretti alle donne, uno su tre risulta essere di carattere sessista (33%); per alcune delle influencer prese esame il dato arriva fino al 50% o al 71%; negli attacchi personali alle donne il tasso di hate speech è 1,5 volte quello degli uomini: 2,5% contro 1,6%. Tra i temi osservati, diritti di genere, migranti e rifugiati e minoranze religiose. I risultati hanno evidenziato che quasi un contenuto su quattro su “donne e diritti di genere” offende, discrimina o incita all’odio contro le donne (o una donna in particolare). Un commento sessista su quattro ha per tema le donne e i diritti di genere. I contenuti che generano più commenti sessisti, oltre a quelli su “donne e diritti di genere”, hanno per argomento principale l’influencer stesso (20,2%), poi “immigrazione” (19,6%) e, infine, minoranze religiose (15,5%).
Amnesty chiede perciò al governo, tra l’altro, di “rafforzare le campagne di comunicazione in materia di rispetto dei diritti umani”; “intensificare i programmi di educazione all’interno delle scuole; condannare tutti gli episodi di discorso d’odio, in particolare quelli veicolati da politici o soggetti che ricoprono cariche pubbliche”. Anche le piattaforme dei social network dovrebbero prevedere “una percentuale adeguata di operatori incaricati di ricevere le segnalazioni per la rimozione tempestiva dei discorsi d’odio, intensificare l’attività di monitoraggio, predisporre strumenti per fornire rapidamente risposte condivise e ben fondate ai post di odio”.

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