Coronavirus Covid-19: Gruppo missionario Merano, “in Africa serbatoi d’acqua fuori dai reparti per la prevenzione”

La pandemia si sta diffondendo in tutto il continente e, in particolare, in Burkina Faso, Togo e Benin si contano diverse vittime. Lo segnala il Gruppo missionario “Un pozzo per la vita” Merano (Gmm), che evidenzia anche “un effetto collaterale del Covid-19 in Italia, cioè la forte contrazione delle risorse destinate alle iniziative di solidarietà in Africa e, in genere, nei Paesi in via di sviluppo”. Il rischio denunciato è la sospensione o, addirittura, l’annullamento di progetti mirati a migliorare le condizioni di vita di quelle popolazioni.
Dai centri sanitari sostenuti dal Gmm in Africa, vengono segnalate difficoltà e preoccupazioni, in particolare per l’insufficienza o, addirittura, l’assenza delle strumentazioni di terapia intensiva necessarie a trattare i casi più gravi. “Al dispensario medico Paligwend e in zona, per ora, non si registrano casi di Covid-19 – scrive Clementine Zoma da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, al Gmm – come prevenzione, facciamo lavare le mani ai pazienti, prima di entrare negli ambulatori, manteniamo la distanza di un metro e utilizziamo le mascherine”. “Siamo in grande attività per cercare di far sì che la pandemia non tocchi Tanguieta – racconta fr. Fiorenzo Priuli, capochirurgo dell’ospedale dei Fatebenefratelli di Tanguieta, nel nord del Benin –. Stiamo facendo installare serbatoi per lavare le mani all’ingresso di ogni reparto, in modo che chi entra possa essere almeno un po’ disinfettato. Gli ambulatori dell’ospedale sono mezzi vuoti, i reparti di degenza, invece, sono pieni”. L’ospedale dei Fatebenefratelli ha anche costituito una “squadra” di sarte che si occupa di confezionare mascherine di protezione.
L’importanza di disporre di acqua per l’igiene personale si avverte anche al di fuori delle strutture sanitarie. Da Kpassa, villaggio a circa 25 km da Parakou, la seconda città del Benin, il parroco cattolico, padre Hervé Topkassi, segnala che grazie al “forage” costruito lo scorso anno, anche con un contributo della Provincia autonoma di Bolzano, è stato realizzato un punto di lavaggio delle mani per i bambini che frequentano la scuola parrocchiale. “In mancanza di farmaci specifici e vaccini, assicurare la disponibilità di acqua a villaggi spesso lontani dalle principali vie di comunicazione, è il contributo più importante che possiamo dare anche oggi all’Africa per garantire semplici misure d’igiene e di prevenzione”, commenta il fondatore del Gmm, Alpidio Balbo.

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