Coronavirus Covid-19: Rieti, le iniziative solidali della diocesi per fronteggiare la pandemia

Un numero verde, 14 posti letto per i medici e gli infermieri che in ragione del proprio servizio non possono fare rientro a casa e per eventuali quarantene di persone contagiate, reperimento di mascherine professionali, camici specialistici e un ventilatore da donare alla locale Asl: sono queste alcune delle iniziative messe in campo dalla diocesi di Rieti in risposta alla crisi prodotta dalla diffusione in Italia del Covid-19. La prima azione, informa l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, è il numero verde 800.941425. “Due i servizi disponibili: uno dedicato all’ascolto e uno alle esigenze materiali. Al primo rispondono alcuni religiosi che saranno a disposizione di quanti hanno bisogno di un colloquio spirituale, di una parola di conforto o semplicemente di un consiglio per affrontare con migliore disposizione d’animo il periodo di difficoltà. Si potrà inoltre chiamare il numero verde per chiedere beni di prima necessità alla Caritas diocesana. Il servizio si appoggia alle reti del volontariato ecclesiale. A fornire la logistica è l’impresa sociale Promis che provvederà alla distribuzione dalla sede di Amatrice. Saranno le attività del cratere a fornire la maggior parte dei beni e dei servizi: un modo per sostenere l’economia della zona provata dal terremoto. La chiamata, gratuita, è possibile sia da telefonia fissa che mobile”.
La seconda azione vede la diocesi mettere a disposizione 14 posti letto per i medici e gli infermieri che in ragione del proprio servizio non possono fare rientro a casa e per eventuali quarantene di persone contagiate. Le camere sono state individuate nel Monastero di San Fabiano in Rieti e nel Monastero di Santa Caterina a Cittaducale. Una terza iniziativa vede la Chiesa di Rieti impegnata nel reperimento di mascherine professionali, camici specialistici e un ventilatore da donare alla locale Asl. “Due sono le maniere per attraversare questo tempo sospeso: la responsabilità di ciascuno nell’evitare il contagio e la solidarietà verso chi sta lavorando in prima persona per superare questa fase difficile”, ricorda mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

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