Coronavirus Covid-19: mons. Cipolla (Padova), “combattere qualsiasi male e tradurre l’amore di Dio in carità verso chi soffre”

“La celebrazione di oggi ci insegna ad avere l’atteggiamento di Maria quando dice: ‘Eccomi, sono la serva del Signore’. E la preghiera ci deve portare ad avere in noi l’atteggiamento di Maria, non ci esonera da tutti i nostri impegni, ma rende il nostro cuore capace di amare, come il cuore di Dio”. Lo ha detto mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, nell’omelia della messa celebrata questa mattina a porte chiuse nella Cappella degli Scrovegni, in occasione della solennità dell’Annunciazione del Signore. “Celebrare la festa dell’Annunciazione in questo contesto – le parole del presule – significa per me invitare tutti ad avere tanta forza e tanto coraggio nel combattere qualsiasi male, anche quello del coronavirus, facendo tutto il possibile, come uomini e donne, mettendoci a disposizione gli uni degli altri, attivando con creatività tutti i gesti, le attenzioni, le parole che possono trasmettere quell’amore che noi riceviamo nella preghiera del Signore”. “Vorrei in questo modo essere di incoraggiamento”, ha proseguito, “per coloro che sono in difficoltà, per le famiglie che hanno qualche ammalato, per quelli che sono ricoverati negli ospedali, per quanti non possono essere ricoverati negli ospedali pur essendo positivi ai test: a tutti vorrei dire guardatevi attorno, ci sarà qualcuno tra noi cristiani disponibile a darvi un segno di questo amore, ad esservi accanto, ad essere vicino e vorrei invitare anche tutti noi cristiani, in forza di questo amore che riceviamo dal Signore, a saper essere generosi, nella prudenza necessaria, nel metterci a disposizione di chi è in difficoltà. Maria ci aiuti nell’accogliere, come ha fatto lei, l’amore del Signore e nel tradurlo in storia e in esperienze concrete della nostra umanità”.

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