Coronavirus Covid-19: Parlamento Ue, sessione straordinaria con voto a distanza. Attrezzature mediche, aiuti economici e stop ai “voli fantasma”

Durante la sessione plenaria straordinaria on line di domani, il Parlamento europeo, a partire dalle 10.30, discuterà con il Consiglio e la Commissione le misure che l’Ue “sta adottando per rispondere in modo efficiente e coordinato all’epidemia di Covid-19. Le misure proposte finora – precisa un comunicato – includono l’aiuto finanziario immediato ai Paesi in difficoltà, il sostegno settoriale alle industrie a rischio di fallimento e l’aiuto logistico e materiale per portare le attrezzature mediche e di altro tipo dove ve ne sia necessità”. La Commissione europea “ha proposto diverse misure per aiutare le persone e le imprese ad affrontare la crisi in modo coordinato. Le misure devono essere approvate sia dagli Stati membri, in seno al Consiglio, che dal Parlamento europeo, prima di poter entrare in vigore”. Il Parlamento ha dunque accelerato la procedura legislativa e ha adottato regole temporanee per il voto a distanza per consentire l’adozione di misure urgenti. Fra l’altro il Parlamento discuterà e voterà la sospensione temporanea delle norme Ue relative agli slot aeroportuali, al fine di fermare i voli a vuoto causati dall’epidemia di Covid-19. Le norme aeroportuali obbligano infatti le compagnie aeree ad operare almeno l’80% delle loro bande orarie (slot) di decollo e atterraggio, se non vogliono rischiare di perderle per la stagione corrispondente successiva (a partire da ottobre 2020).
Ciò – chiarisce l’Europarlamento – ha spinto molti vettori aerei ad operare voli vuoti dalla fine di gennaio, quando il virus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo. “Questi cosiddetti voli fantasma hanno un grande costo ambientale ed economico, per cui il Parlamento si impegna a porre fine a questa pratica il prima possibile”. Il Parlamento voterà la sospensione temporanea della regola “use it or lose it”, a meno di due settimane dalla presentazione della proposta da parte della Commissione. Questa regola è già stata temporaneamente sospesa in diverse occasioni, ad esempio nel 2009 in risposta alla crisi finanziaria e al suo impatto sull’industria.

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