Comunità Papa Giovanni XXIII: morto don Elio Piccari, avrebbe compiuto 83 anni venerdì. Don Bonaiuto, “ha fatto dell’‘Eccomi’ il motivo portante dell’esistenza”

È morto nella notte, dopo una lunga malattia, don Elio Piccari, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII e amico fraterno di don Oreste Benzi. Nato ad Auditore (provincia di Pesaro-Urbino e diocesi di Rimini) il 27 marzo 1937, era stato ordinato sacerdote il 9 luglio 1961 da mons. Emilio Biancheri.
“È morto in silenzio proprio nei giorni in cui l’emergenza sanitaria impedisce, al momento, di dargli l’ultimo saluto con pubbliche esequie”, scrive su “InTerris” don Aldo Buonaiuto ricordando come “le prime volte che incontrai don Elio ne ricavai un’impressione contrastante, opposta al calore e al senso di condivisione che spontaneamente promanavano da don Oreste. Don Elio, a una prima, superficiale occhiata, appariva come l’esatto opposto del suo confratello sempre pronto all’accoglienza e al sorriso”. “Modi, aspirazioni, atteggiamenti sembravano lontani e differenti quanto il giorno e la notte. In realtà, approfondendo la conoscenza, si scopriva una straordinaria complementarietà e una sottile complicità spirituale tra due infaticabili cooperatori della volontà Divina, che, in sessant’anni di vita insieme, non hanno mai smesso di darsi del ‘lei’, come segno di rispetto e di riconoscimento reciproco del rilievo che ciascuno dei due attribuiva all’apporto dell’altro alla missione comune”. Di don Piccari, Bonaiuto rammenta “il suo amore viscerale per la parrocchia di periferia ‘La Resurrezione’ in zona Grottarossa a Rimini, costruita insieme a don Benzi e l’asilo curato con orgoglioso amore lungo il succedersi di generazioni di bambini accompagnati e sostenuti nella fatica di diventare grandi”.
“ È tornato alla Casa del Padre, dove non vedeva l’ora di raggiungere don Oreste, nel giorno dell’Annunciazione. Lui che di quell’‘Eccomi’ ha fatto il motivo portante di un’esistenza, spesa nell’amore incondizionato per la Chiesa e nella prossimità a quei fratelli più sfortunati per i quali fu tra i primi a combattere per ottenere l’Eucarestia”.

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