Coronavirus Covid-19: vescovi Friuli Venezia Giulia, “nella gara di solidarietà palpita nella nostra gente il cuore generoso del Buon Samaritano”

“Nella gara di solidarietà che si è avviata sul nostro territorio per far fronte comune contro il coronavirus, vediamo palpitare nella nostra gente il cuore generoso e solidale del Buon Samaritano. Teniamolo vivo in noi con la preghiera perché è la forza che ci permetterà di superare uniti questo tempo di prova”. Lo hanno scritto i vescovi Carlo Maria Redaelli (Gorizia), Andrea Bruno Mazzocato (Udine), Giampaolo Crepaldi (Trieste) e Giuseppe Pellegrini (Concordia-Pordenone) in un messaggio congiunto rivolto ai fedeli delle quattro diocesi del Friuli Venezia Giulia in occasione della festa dell’Annunciazione del Signore.
“Alle braccia misericordiose di Gesù risorto e di Maria, sua e nostra Madre, noi vescovi – si legge – vogliamo affidare i fratelli e le sorelle ai quali il contagio maligno del coronavirus ha tolto la vita fisica”. “La nostra preghiera di suffragio – assicurano – si unisce a quella dei loro parenti e amici ai quali desideriamo farci vicini in questo momento di distacco dai propri cari reso ancora più doloroso dall’impossibilità di esser stati accanto a loro nelle ore di agonia e nel momento della morte”. Il pensiero dei presuli va poi ai “malati a causa del virus, in particolare ai molti ricoverati in ospedale in condizioni a volte molto gravi”. “Questo male, oltre che contaminare il vostro corpo, vi costringe a un sofferto e, a volte, angoscioso isolamento dagli affetti più cari”, rilevano i vescovi, confidando che “è una pena dell’anima per voi e per i vostri parenti e amici che non possono stare accanto al vostro letto. Anche i nostri sacerdoti non possono raggiungervi portando il conforto spirituale dei sacramenti cristiani”. “Da numerose e belle testimonianze – aggiungono – sappiamo che i malati possono contare sulla vicinanza di tanti bravi medici, infermieri e operatori sanitari”. “Con la vostra professionalità, umanità e dedizione senza calcoli state scrivendo un capitolo straordinario nella storia dell’assistenza sanitaria”, il tributo dei presuli: “Tutta la popolazione ne è consapevole e noi vescovi vogliamo darvene testimonianza”. A questi “angeli custodi” accanto ai letti dei fratelli provati dal male “se potete, fatevi anche eco della nostra preghiera portandola agli orecchi e al cuore dei malati per aiutarli a vivere la loro prova con dignità umana e cristiana”.
Il ringraziamento dei vescovi si estende poi agli operatori della Protezione civile, ai volontari delle parrocchie e delle associazioni che compongono una rete straordinaria di solidarietà, agli uomini e alle donne delle Forze dell’ordine, agli amministratori regionali e locali.

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