Cattolici nel mondo: Annuario pontificio, “in crisi” religiosi e religiose, “incremento sostenuto” soltanto in Africa e Asia

La crisi dei religiosi professi non sacerdoti non accenna a diminuire “ed è preoccupante che nel mondo seguitino a ridursi”: tra il 2013 e il 2018, infatti, il gruppo si contrae quasi dell’’8%, passando da oltre 55mila unità a meno di 41mila. È il grido d’allarme contenuto nell’Annuario pontificio 2020 e nell’Annuarium Statisticum Eccleasiae 2018, i cui dati sono stati diffusi oggi. Il trend decrescente è comune ai vari continenti con l’eccezione di Africa e Asia dove si osservano variazioni del +6,8% e di +3,6%, rispettivamente. Anche per il gruppo delle religiose professe si osserva una dinamica “fortemente decrescente”, con una contrazione del 7,5% nel periodo considerato. Il numero complessivo delle religiose professe, infatti, si riduce da quasi 694mila unità nel 2013 a meno di 642mila unità cinque anni dopo. Il declino riguarda tre continenti (Europa, Oceania e America), con variazioni negative anche di rilievo (-15% in Europa, -14,8% in Oceania e -12% in America). In Africa e in Asia, invece, “l’incremento è decisamente sostenuto”, superiore al 9% per Africa e a +2,6% per Asia. Conseguentemente, la frazione delle religiose professe in Africa e in Asia passa dal 34,6% sul totale mondiale al 39%, a discapito dell’Europa e dell’America, la cui incidenza si riduce complessivamente dal 64,3 al 59,9%. Il numero dei seminaristi maggiori sembra consolidarsi su un trend di lenta e graduale contrazione. I candidati al sacerdozio nel mondo passano da 118.251 unità nel 2013 a 115.880 nel 2018, con una variazione di -2,0%. Il calo, con l’eccezione dell’Africa, interessa tutti i continenti con riduzioni di grande portata per Europa (-15,6%) e America (-9,4%). L’Africa, con una variazione positiva del 15, 6%, si conferma l’area geografica con le maggiori potenzialità di copertura del fabbisogno dei servizi pastorali.

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