Coronavirus Covid-19: Ue, chiuse le frontiere esterne per un mese. Domani vertice dei leader europei

Situazione monitorata a Bruxelles, e in costante evoluzione, per quanto riguarda le misure per evitare la ulteriore diffusione del Covid-19. Giornata febbrile quella odierna, con telefonate, videoconferenze, conferenze stampa, annunci sui social. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha messo nero su bianco la chiusura delle frontiere esterne all’Ue: “Ho informato i leader del G7 che ho proposto di introdurre una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l’Ue. La restrizione è prevista per 30 giorni, da prolungare se necessario”, ha affermato dopo una riunione on line con i leader del G7. “Con i governi europei abbiamo deciso una restrizione temporanea dei viaggi non essenziali nell’Unione. Lo facciamo per non far ulteriormente diffondere il virus dentro e fuori il continente e per non avere potenziali ulteriori pazienti che pesano sul sistema sanitario europeo”. Le uniche eccezioni sono previste per i cittadini europei che rientrano nell’Unione e per medici e scienziati impegnati nella ricerca contro il Covid-19. Domani si svolgerà una videoconferenza fra i 27 leader dei Paesi membri. Altre riunioni sono fissate nei prossimi giorni fra i ministri competenti di specifici settori: il 18 marzo si consulteranno i ministri dei trasporti, il 20 quelli economici.
I provvedimenti assunti oggi hanno un triplice obiettivo: chiudere i confini esterni per evitare ingressi di persone contagiose; evitare che tutti i Paesi chiudano le frontiere interne (come hanno già fatto sette nazioni europee); evitare che di fatto imploda il sistema Schengen della libera circolazione, bloccando anche i movimenti dei lavoratori frontalieri e delle merci, bloccando il sistema commerciale e produttivo del mercato unico europeo.

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