Coronavirus Covid-19: Ciardi (Polizia postale), “in aumento la criminalità informatica”. Attenzione a truffe, fake news e hacker

(foto Polizia di Stato)

La Polizia di Stato, attraverso il loro sito, mettono a conoscenza di come, in questo periodo di emergenza sanitaria a causa del coronavirus Covid-19, in Italia si sia registrato un calo dei reati tradizionali mentre siano aumentati quelli informatici. Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia postale (Cnaipic) sta lavorando per intercettare e combattere le nuove truffe online, le fake news e gli hacker che, approfittando della vulnerabilità emotiva delle persone, tentano di “infettare” i dispositivi con i malware o mettendo in rete notizie false. “Abbiamo un incremento di criminalità informatica in questa situazione in cui siamo tutti a casa e sempre connessi, in uno stato di fragilità psicologica”, lo afferma Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale, che aggiunge: “Se vediamo arrivare una mail da un medico o una comunicazione urgente relativa allo stato di allerta del Coronavirus, è facile essere tratti in inganno anche se non si è degli sprovveduti, basta un attimo di distrazione”. Gli esperti del Cnaipic invitano a fare attenzione, soprattutto alle mail ben fatte che offrono servizi connessi all’emergenza Covid-19 o che segnalano importanti prescrizioni mediche dell’Oms. Tra gli esempi più ingegnosi da segnalare, la finta mappa della diffusione del Coronavirus nel mondo che nasconde un insidioso malware, le e-mail con un allegato che pubblicizza i dati aggiornati sulla diffusione del coronavirus ma che invece contiene un virus informatico di tipo Rat, che consente all’hacker di assumere il totale controllo del dispositivo o l’e-mail a nome di una fantomatica dottoressa Penelope Marchetti dell’Oms che invece di indicazioni per evitare il contagio nasconde un virus informatico insidioso che carpisce i dati. La Polizia di Stato ricorda, inoltre, di stare attenti alle e-mail di banche o istituti di credito, verificando l’attendibilità della fonte anche contattando direttamente il proprio istituto di credito. Tutti i casi sospetti possono essere segnalati sul portale della Polizia postale.

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