Coronavirus Covid-19: mons. Melillo (Ariano Irpino), “nel silenzio ‘fragoroso’ mi ritorna alla mente una ‘folla’ di volti”

“Nel silenzio ‘fragoroso’ che domina la piazza di Ariano e abbraccia con tristezza il profilo della città, i dolci declivi e gli ampi spazi che la circondano, una ‘folla’ di volti mi ritorna alla mente, nello sguardo del cuore. Volti d’incontri tra la gente, nelle parrocchie, nei paesi, con i sacerdoti… che ora possono apparire lontani ma sono vicini, tutti stretti nella mia preghiera e nell’abbraccio di Dio!”. Lo scrive il vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, mons. Sergio Melillo, in questi giorni di emergenza per il coronavirus. Ariano Irpino è uno dei comuni che il presidente della Regione Campania ha messo in quarantena per isolare il focolaio presente.
“Consapevole che il Signore continua a parlarci come Mosè ‘faccia a faccia, come un uomo parla con un altro’ (Esodo 33,11): un dialogo che non si interrompe ma si intensifica nella preghiera, questo ‘filo rosso’ che la Chiesa continua sempre a tener fermo nella prova. Distanti fisicamente sì, ma vicini ai piedi della Croce!”, osserva il presule.
“L’apparente distanza che viviamo, in realtà, ci avvicina, ci fa sentire un popolo e una comunità. Siamo tutti nella comunione eucaristica spirituale, intorno alla stessa mensa di futuro e di progetti di vita. Allora ‘mi illumino d’immenso’, tra i limiti e la fragilità della vita”, aggiunge il vescovo.
“La presenza della Chiesa continua non si interrompe accompagnata dalla voce delle campane delle nostre chiese, con la presenza dei nostri preti, tra la nostra gente, con la vicinanza a chi vive difficoltà, la malattia, la solitudine e l’impegno tra le mura dell’ospedale con sacrificio nel prendersi cura di tutti: medici e personale sanitario che lavorano senza sosta”, conclude mons. Melillo.

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