Scuola cattolica: mons. Crociata (Cei), “cura educativa alunni presume solida formazione culturale e umana insegnanti”

“L’insegnamento non è un mestiere come un altro. Alla base, come nel caso di tanti altri lavori, deve esserci una profonda motivazione, una vera e propria ‘vocazione’”. Ad affermarlo è mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina-Sezze-Priverno-Terracina e presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, nella presentazione del XXII Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, non a caso intitolato “Chiamati a insegnare” (ed. Scholé Brescia 2020, 284 pagine). La ricerca, realizzata come ogni anno dal Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della Cei sulla base dell’elaborazione dei dati forniti dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, è stata presentata oggi nel corso di un webinar al quale ha partecipato lo stesso mons. Crociata. “La cura educativa cui ogni insegnante è chiamato – in ogni scuola, ma in modo particolare in una scuola cattolica – dovrebbe far presumere una solida formazione culturale e umana, perché il fondamento dell’azione educativa è la relazione che si stabilisce tra il maestro e il discepolo, tra l’insegnante e il suo alunno”, spiega il presule. Se questa relazione è efficace,”l’apprendimento ne sarà facilitato e soprattutto sarà agevolata l’educazione complessiva della persona, nel caso della scuola cattolica indirizzata a una coerente sintesi tra fede e cultura”. Nel richiamare le parole di papa Francesco nel 2014, in occasione del suo incontro con il mondo della scuola italiana, “l’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla”, mons. Crociata chiarisce che la scuola cattolica “non ha intenti proselitistici o di indottrinamento, ma intende promuovere il bene di ogni persona che le viene affidata, la sua libertà e la sua crescita integrale”.  A questo scopo “l’azione di ogni singolo insegnante è assolutamente determinante, perché è attraverso la sua persona e la sua formazione che passa la cultura scolastica e il messaggio cristiano”.

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