Coronavirus Covid-19: Torino e Susa, dal 7 novembre catena di preghiera per superare la pandemia. Diretta streaming con mons. Nosiglia

“Ogni sabato alle 17.30, o comunque mezz’ora prima della messa prefestiva, a cominciare dal prossimo 7 novembre fino alle feste di Natale, diamo vita a una catena di preghiera”. È l’invito rivolto da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e amministratore apostolico di Susa, alle comunità diocesane. “La pandemia cattura in questo tempo tutta la nostra attenzione, come è normale che sia. Di fronte a questo gravissimo problema abbiamo bisogno di non spaventarci; abbiamo bisogno di riflettere; abbiamo bisogno, come credenti, di riportare i fatti e i nostri sentimenti in quello ‘spazio di verità’ che è la preghiera”, ha scritto l’arcivescovo Nosiglia che sabato 7 novembre avvierà la catena di preghiera presiedendo il rosario e la messa al santuario della Consolata, a partire dalle 17.30, con diretta streaming.
“Nelle chiese come nelle case – spiega Nosiglia – ci si potrà ‘ritrovare’, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza, per recitare insieme il Rosario (che in molte parrocchie e santuari già di solito viene pregato proprio prima della messa prefestiva del sabato). Saremo in sintonia, anche, con tutti quei luoghi e quelle persone che nella preghiera sono immersi, nei monasteri come nelle comunità di vita contemplativa”. “Nella messa prefestiva poi, come nelle messe della domenica, avremo una speciale intenzione per questo scopo nella preghiera dei fedeli; e termineremo la messa con la preghiera ‘Dio Onnipotente ed eterno…’ che a suo tempo abbiamo indicato come supplica da recitare”, aggiunge l’arcivescovo. “L’impegno della preghiera è un richiamo forte alla carità concreta, alla solidarietà con chi è più colpito. Per questo mi indirizzo in particolare ai giovani, perché siano presenti a questi momenti e perché trovino le forme più adatte per mettersi a servizio di chi ha più bisogno”, l’appello di mons. Nosiglia che osserva: “La preghiera, anche nel contesto della pandemia, è sempre occasione per una ‘lezione di vita’. Nello stesso tempo voglio richiamare tutti a quei gesti concreti di solidarietà che già nella primavera scorsa ci hanno mostrato una società fondata sulla vicinanza, sull’ascolto, sulla prossimità”.

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