Diocesi: Firenze, speciale su Toscana Oggi a 5 anni dalla visita di Papa Francesco. Card. Betori, “parlare oggi di umanesimo è fondamentale”

foto SIR/Marco Calvarese

A 5 anni dalla visita pastorale di Papa Francesco a Firenze, in occasione del 5° Convegno ecclesiale nazionale sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, il settimanale cattolico Toscana Oggi pubblica uno speciale con il contributo del card. Giuseppe Betori, arcivescovo del capoluogo toscano. “Parlare oggi di umanesimo, come abbiamo fatto cinque anni fa, è fondamentale soprattutto perché in questo tempo siamo sollecitati da una pandemia che sta mettendo in crisi la figura dell’uomo così come è stata costruita negli ultimi decenni dalla cultura contemporanea: un uomo autonomo e forte, che dominava la natura e che non era soggetto a nulla”, scrive l’arcivescovo di Firenze sottolineando come l’interdipendenza delle persone sia evidente soprattutto in questo momento. “La risposta risiede sempre nell’invito che Papa Francesco ci fece nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, ai piedi dell’Hecce homo, di rivolgere lo sguardo in alto, verso Gesù, di guardare alla sua figura in maniera concreta e reale, per stare nel mondo, accanto agli altri, secondo quelli che Papa Francesco chiama i ‘sentimenti di Gesù’”, prosegue il card. Betori invitando ad uscire dalla crisi facendo ammenda degli errori commessi, con umiltà, disinteresse e beatitudine. “Questi tre sentimenti – spiega – devono appartenere a ciascun credente, ma anche a ciascun uomo perché la Chiesa deve essere un messaggio vivente della piena umanità, mostrare quella pienezza del mondo che è il Regno di Dio”. Ricordando il percorso intrapreso dalla diocesi di Firenze, il card. Betori ricorda come non possa essere vero umanesimo senza carità, citando le parole del poeta Mario Luzi a Giovanni Paolo II: “Dove non può giungere l’umanesimo può giungere l’amore nella sua specie più alta e gratuita di carità, che forse dell’umanesimo stesso è la cima svettante. Firenze questo lo ha sempre saputo nei recessi più profondi del suo intelletto e del suo cuore che sembrano così fieri e secchi. La sua storia e la sua cultura sono tutte costellate di astri della pietà”.

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