In occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, e nel decimo anniversario della tragedia del 3 ottobre 2013, i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom parteciperanno, dal 30 settembre al 3 ottobre, al Progetto “Europe of Rights” promosso dal Comitato 3 ottobre, a Lampedusa. Durante queste tre giornate, saranno organizzati workshop, commemorazioni, eventi serali, tavole rotonde e manifestazioni sull’isola, che simbolicamente rappresenta il punto di arrivo per tanti migranti in Europa. L’obiettivo principale è quello di raccontare quanto è avvenuto dal 2013 a oggi, durante un decennio in cui oltre 27.000 vite sono state tristemente perse nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo. A riguardo il Cisom terrà un laboratorio dal titolo: “L’evoluzione delle operazioni di soccorso in mare del Cisom in questi dieci anni – il viaggio, il mare e l’assistenza medica.” Gli studenti, si legge in una nota del Cisom, “si immergeranno in un’esperienza formativa coinvolgente, vivranno il percorso completo dei migranti, simulando diverse situazioni di intervento medico e utilizzando manichini per rappresentare scenari di emergenza. Attraverso questa simulazione, il laboratorio offrirà un quadro realistico delle sfide e delle dinamiche legate al soccorso in mare. Questo rappresenterà un’opportunità unica per gli studenti di approfondire la loro comprensione della complessità e dell’importanza delle operazioni di soccorso in mare, contribuendo a sensibilizzarli sulle sfide affrontate dai soccorritori e sull’importanza fondamentale della solidarietà e dell’accoglienza in situazioni di emergenza”. “Il Mediterraneo, che dovrebbe fungere da ponte di connessione tra culture e popoli – ha dichiarato il Delegato Straordinario Benedetto Barberini – è purtroppo diventato un luogo di sofferenza e perdita per innumerevoli famiglie. La tragedia del 3 ottobre sottolinea la necessità impellente di adoperarsi per prevenire ulteriori perdite di vite umane in mare e per accogliere con compassione coloro che cercano rifugio da situazioni di pericolo. Il laboratorio che abbiamo organizzato in questa circostanza rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda delle sfide umanitarie che affrontiamo nel contesto del Mar Mediterraneo e costituisce un appello vibrante alla solidarietà e all’umanità”.