Terra dei fuochi: Cec, iniziato il Pellegrinaggio sulle orme della Laudato si’. Mons. Di Donna, “l’uomo è ancora capace di Dio, che ancora ci affida la terra per averne cura”

(Foto Conferenza episcopale campana)

Questa mattina ha preso ufficialmente il via da Pompei il Pellegrinaggio giubilare di speranza sulle orme della Laudato si’, promosso dalla Conferenza episcopale campana (Cec), con un momento di preghiera nel santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, presieduto da mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana.
Nel corso della celebrazione è stato conferito il mandato ai pellegrini che a piedi percorreranno le tappe del cammino tra le diocesi campane per inviarli come cristiani, testimoni di speranza e custodi del creato, in un Pellegrinaggio che è anche segno concreto di conversione ecologica e di vicinanza alle comunità ferite dall’inquinamento.
Il Pellegrinaggio attraverserà le diocesi campane segnate dalla presenza di siti inquinati di interesse nazionale, toccando i luoghi dove più forte è il grido della terra e il grido dei poveri, nel segno della profezia della Laudato si’.
“Iniziamo questo cammino con una richiesta di perdono: ‘Signore perdonaci, che cosa abbiamo fatto della nostra madre terra? L’abbiamo saccheggiata fino a non avere coscienza dei nostri limiti. Pensavamo che lo sviluppo fosse infinito. Ma il nostro sviluppo, il nostro potere, la nostra libertà ha un limite’. Diciamo ‘mai piu’. Mentre ci chiediamo ‘Dove eravamo, perché siamo stati omertosi?’”, ha esordito mons. Di Donna, nella sua riflessione.
“Cammineremo come pellegrini. Il nostro cammino non è quello del nomade, senza meta; non è quello del turista, che è camminare consumando. I pellegrini camminano verso una meta che è la Gerusalemme celeste, la città futura, la comunione con Padre, Figlio e Spirito Santo. I pellegrini camminano insieme, come popolo in cammino, una delle immagini più belle che ci ha dato il Vaticano II – ha aggiunto -.
Camminare insieme, anche se siamo pochi, a noi si unirà giorno per giorno il popolo delle 12 Chiese locali direttamente coinvolte”. Un ringraziamento al Signore, poi, “per Papa Francesco che ci ha donato la Laudato si’, ultimo documento con Fratelli tutti del magistero sociale della Chiesa che inizia dagli Atti degli apostoli, dai grandi Padri della Chiesa che hanno parlato della carità verso tutti”.
Mons. Di Donna ha invitato: “Impegniamoci perché la Laudato si’ sia più conosciuta e più tradotta in gesti concreti, partendo dalla costituzione in ogni diocesi dell’ufficio per la custodia del creato, dall’inserimento del testo nei cammini di fede. Chiediamo la conversione del cuore di vescovi e presbiteri: che non abbiamo ritrosia a toccare temi del Magistero sociale della Chiesa, non per fare politica ma per difendere la dignità delle persone”.
Un cammino a 800 anni dal Cantico: “Facciamo nostro lo sguardo di Francesco, contemplativo, esatto opposto dello sguardo consumistico, che sfrutta e possiede. Mentre lo sguardo contemplativo è eucaristico, rendimento di grazie al Signore”.
Rivolgendosi ai viandanti ha detto: “Pellegrini andate, attraverso i vescovi della Conferenza episcopale campana è il Signore stesso che vi manda. Come andare? Andate e ascoltate, guardate. Ascoltate il grido della terra che geme e delle vittime dell’inquinamento ambientale. Assumete uno sguardo di compassione, lo sguardo materno di Maria, prendete i suoi occhi e sostituiteli ai vostri. Poi ci racconterete.
Siate i ponti tra le diocesi, segno della comunione concreta tra le 12 Chiese. Un segno di comunione tra le Chiese impegnate nell’annuncio della bontà della creazione. Siate pellegrini di speranza: guardate con occhi trasfigurati andando oltre la bruttura e fissando gli occhi sui segni di speranza. Non tutto è perduto: l’uomo è ancora capace di Dio, che ancora ci affida la terra per averne cura”.

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