Leone XIV: mons. Bodo (Saluzzo), “guardiamolo con gli occhi della fede; evitiamo curiosità e confronti, nostalgie e rimpianti”

“Guardiamo al nuovo Papa con gli occhi della fede; evitiamo curiosità e confronti, nostalgie e rimpianti; l’atteggiamento credente ne accoglie il magistero, ne riconosce il carisma, ne condivide le difficoltà. Anche il nuovo Papa, dai tratti miti e fermi, avrà bisogno di tanta preghiera, anche della nostra!”. È l’esortazione con cui si conclude la lettera inviata dal vescovo di Saluzzo, mons. Cristiano Bodo, a seguito dell’elezione del 266° successore di Pietro.
Nella missiva il presule sottolinea che “un fremito intenso ha attraversato il mondo alla notizia della morte di Papa Francesco e durante il periodo di sede vacante, pareva mancare agli uomini una voce profetica. Il respiro del mondo era come sospeso!”. “Ma – prosegue – quando, dalla loggia centrale della basilica di San Pietro, è risuonato il primo saluto del nuovo Papa alla folla, l’ansia si è sciolta e il respiro liberato! La Chiesa aveva il nuovo Papa: Leone XIV”. “Giubilo, esultanza, sorpresa – nota il vescovo – per la straordinaria prova di comunione data dai cardinali in Conclave; gratitudine e lode alla forza dello Spirito, che sempre soffia nelle vele della barca di Pietro!”. “L’interesse per il nuovo Papa travalica i confini della Chiesa, ma noi cristiani con quale atteggiamento viviamo questo straordinario evento e, soprattutto, come accogliamo e intendiamo seguire il nostro nuovo pastore?”, domanda mons. Bodo: “‘Tu sei Pietro’, disse Gesù a Simone a Cesarea di Filippo; su di te, roccia, edificherò la mia chiesa!”. “Oggi – osserva il vescovo – soffiano impetuosi venti contro la fede, la Chiesa e l’umanità. Pensiamo alla dittatura del relativismo etico, al neopaganesimo nella concezione della vita, dell’amore, della famiglia, alla legittimazione dell’odio religioso, alla pratica di guerre di predazione e di sterminio, al progetto di assoggettare le masse all’economia e alla tecnologia. Ma la fedeltà a Cristo e alla sua Parola esige arditezza; il successore di Pietro, Leone XIV, con le braccia spalancate, con voce ferma e convinta, al suo esordio augura ‘pace’, una pace disarmata e disarmante, la pace del Cristo Risorto, umile e duratura, poi esorta a camminare insieme, ‘senza paura’! Egli ha l’ineludibile compito di guidare oggi la Chiesa, arca di salvezza che naviga tra i flutti della storia e faro che illumina le notti del mondo”. “Papa Leone XIV ha già detto e dirà ancora parole sull’amore, sulla pace, sulla fede, sulla vita, sulla dignità della persona, sulle crisi della famiglia; darà speranza all’uomo del nostro tempo; additerà Cristo ai giovani, come senso pieno della vita!”, afferma mons. Bodo che invita: “Accogliamolo, allora, con speranza e con fede; non ci faccia paura il male del mondo perché Cristo è Risorto; la Pace viene da Lui, il male è stato sconfitto. Questa è la Verità del Vangelo, l’unica verità che, per grazia dello Spirito, ancora oggi risuona!”.

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