Lebbra: Lissoni (Aifo), “nostro impegno per interruzione trasmissione malattia, prevenzione disabilità, promozione inclusione sociale”

(Foto: Aifo)

“Il cammino verso un mondo senza lebbra è lungo e presuppone diversi obiettivi da raggiungere attraverso un lavoro costante e collettivo. È necessario interrompere la catena di trasmissione della malattia, prevenire le disabilità causate dalla malattia, promuovere e sostenere l’inclusione sociale delle persone colpite, eliminando le barriere politiche, sociali e culturali”: lo afferma Giovanni Gazzoli, medico dell’Aifo-Associazione italiana Amici di Raoul Follereau, esperto in malattie tropicali, commentando i dati emersi dall’ultimo rapporto annuale sull’andamento della lebbra nel mondo appena pubblicato dall’Oms e relativi al 2022. “Crediamo sia positivo il fatto che la lotta contro lo stigma legato alla lebbra rappresenti una priorità per l’Oms, come lo è da sempre stato per Aifo. Di contro è evidente come il calo dei nuovi casi annuali è progressivo, ma ancora troppo lento rispetto a quanto previsto e, come atteso, in aumento dopo la pandemia da Covid-19”, sostiene Gazzoli.
“L’impegno di Aifo nel mondo si concentra sull’interruzione della trasmissione della lebbra, ma anche nel prevenire le disabilità ed eliminare le discriminazioni nei confronti delle persone colpite, oltre il pregiudizio e lo stigma, promuovendo l’inclusione sociale per ridare dignità di persona a coloro a cui non è riconosciuta per una malattia”, dichiara il presidente di Aifo, Antonio Lissoni.
Nello specifico, nei Paesi dove è presente, in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (Sdg 2030), Aifo promuove un approccio multisettoriale che include riabilitazione fisica delle persone con disabilità, educazione sanitaria e informazione per la popolazione in generale, riabilitazione socioeconomica in favore delle persone colpite e delle loro famiglie.
Oggi la lebbra si trova nella lista delle Malattie tropicali neglette (Mtn) dell’Oms ed è ancora un problema sanitario importante in vari Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, dove persistono condizioni socioeconomiche precarie che favoriscono la trasmissione della malattia. In futuro si tratterà di promuovere azioni integrate con il controllo delle altre Mtn.
“Aifo si mobilita ogni anno anche in Italia. Il 28 gennaio 2024 si celebrerà la 71ª Giornata mondiale dei malati di lebbra, con sempre maggiore convinzione Aifo si spenderà per non abbassare i riflettori su questa malattia curabile la cui catena di trasmissione nei Paesi più vulnerabili è ancora attiva e va interrotta subito”, conclude Lissoni.
Per maggiori informazioni sulla lebbra e le attività di Aifo: www.aifo.it.

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