Athletica Vaticana: inaugurazione nuova sede. Card. Tolentino, “lo sport è per una meta più ampia, l’infinito”

foto SIR/Marco Calvarese

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“Che il Signore dia all’Athletica vaticana la saggezza di aiutare a vivere lo sport come una forma culturale, che aiuta tanto alla convivenza”, con queste parole il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, ha inaugurato ieri sera a Roma a Palazzo San Calisto, la nuova sede dell’Athletica Vaticana, benedicendo i locali e la croce sistemata all’interno. “Quando corriamo, quando andiamo in bici, quando ci alleniamo nelle altre discipline sportive, è sempre verso una meta più ampia, è sempre la linea dell’infinito che sta davanti ai nostri occhi”, ha proseguito il porporato che, ricordando le parole di Nelson Évora, capoverdiano naturalizzato portoghese campione olimpico e mondiale nel salto triplo “Quando salto penso sempre all’infinito”, ha sottolineando l’importanza di non dimenticare che, accanto alla missione tipicamente umana e fisica, lo sport deve avere anche una missione spirituale, “alla fine si capisce che davanti agli occhi abbiamo sempre un infinito”.

Un momento familiare al quale hanno partecipato amici della società sportiva vaticana, come i rappresentanti del corpo diplomatico presso la Santa Sede e diversi protagonisti dello sport internazionale, tra i quali Tiziano Monti, vincitore del Giro d’Italia Handbike. “Grazie a Papa Francesco, senza il quale non ci sarebbe l’Athletica Vaticana e anche questo nostro servizio non avrebbe questa visione così bella e così chiara che noi, con tutti i nostri limiti non solo sportivi, cerchiamo di applicare nella realtà dello sport”, le parole di Giampaolo Mattei, presidente dell’Athletica Vaticana che ha ricevuto come primo dono per la nuova sede dalle mani di José Maria del Corral, presidente di Scholas Occurrentes, la “pelota de trapo” una palla di stracci autografata dal pontefice argentino. “Noi siamo piccoli ma ce la mettiamo tutta e, soprattutto, abbiamo il desiderio di portare un discorso di fraternità e di inclusione”, ha aggiunto Mattei concludendo, “considerateci dei compagni di viaggio e con umiltà e fraternità cerchiamo di portare la visione sportiva di Papa Francesco per le strade”.

 

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