Formazione: Bari, all’Istituto salesiano SS. Redentore una Giornata su “Il Vangelo e la politica: valori, modelli, esperienze” nel 75° entrata in vigore Costituzione

Alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe, si è svolta a Bari, sabato 16 settembre la prima Giornata di studio del 2023, organizzata dall’Istituto salesiano del “SS. Redentore”, diretto da don Pasquale Martino, dall’Aps “Laboratorio Don Bosco oggi: educazione-cultura-pastorale”, guidato da don Giuseppe Ruppi, e da Salesiani per il sociale Aps, sul tema “Il Vangelo e la politica: valori, modelli, esperienze. Nel 75° dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana”.
La Giornata di studio del 16 settembre si è articolata in due momenti fondamentali. Il primo, al mattino, alle ore 9:00, dedicato ad approfondire le fasi della nascita della Costituzione della Repubblica Italiana, nel 75° anniversario dalla sua entrata in vigore, con particolare attenzione alla capacità dell’Assemblea Costituente di porre le basi per un nuovo presente e un futuro migliore.
Nel suo contributo, Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, si è soffermato sul particolare significato politico e sociale assunto dalle prime elezioni dell’Italia libera, momento di svolta repubblicana apicale, che ha condotto alla formazione della prima classe dirigente, composta perlopiù da giovani donne e uomini, che hanno animato il dibattito in Assemblea Costituente e che hanno condiviso l’urlo di ripudio della guerra.
Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente dell’Università pontificia salesiana e della Facoltà teologica pugliese, ha analizzato le fasi storiche e il dibattito che ha accompagnato la nascita della Costituzione italiana, nella formulazione oggi nota a tutti; fasi che hanno coinvolto anche l’associazionismo ecclesiale e i cattolici impegnati in politica, i quali sono passati dalla formazione all’azione, allo scopo di porre le basi per la ricostruzione della dignità della persona, sino ad allora affogata nel mare della violenza fascista.
La vicenda costituzionale, per Nicola Colaianni, già consigliere della Corte di Cassazione e docente di Diritto ecclesiastico dello Stato e Diritto ecclesiastico comparato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, segna il passaggio dai diritti individuali ai diritti sociali, intrisi di valori evangelici, che sono stati condivisi anche dai costituenti non cattolici, poiché integranti una “moralità minima” non negoziabile, sintetizzata nei tre principi cardine elencati da Dossetti in un discorso all’Assemblea del 9 settembre 1946: anteriorità della persona, umanesimo integrale, pluralismo sociale.
A Giuseppe Acocella, rettore dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento, sono state affidate le conclusioni dei lavori, nelle quali si è soffermato sulla concezione costituzionale del diritto come limite, in antitesi rispetto alle concezioni totalitaristiche. In particolare, riprendere oggi questa visione dell’umanità come sintesi e non come somma di individui gioverebbe – secondo Acocella- nella valorizzazione dei corpi intermedi e delle formazioni sociali, ostacolando il recente fenomeno della disintermediazione.
Il secondo momento della prima Giornata di studio 2023 si è concentrato di sera sulla presentazione volume “Il Vangelo e la politica: valori, modelli esperienze. Giornate di studio 2022” (Edizioni IF Press, Roma) curato da Dibisceglia e Ruppi, miscellanea delle relazioni di Giuseppe Acocella, Guido Formigoni, Michele Illiceto, Rosanna Mastroserio, Maria Agnese Moro, Sergio Tanzarella.
Ad analizzarlo, guidati da Salvatore Catapano, giornalista di Rai-Puglia, sono intervenuti Leonardo Palmisano, sociologo; Michela Di Trani, giornalista e presidente dell’Ucsi Puglia; don Francesco Preite, presidente di “Salesiani per il sociale Aps”.
Palmisano ha attribuito a ciascuno dei tre protagonisti del volume una parola che sintetizzasse il loro agire sociale e politico: per Sturzo la formazione, per La Pira la pace, per Moro il sacrificio. Valori profondamente cristiani, ma non esclusivamente tali, che andrebbero recuperati – ha auspicato Palmisano- nella formazione dei giovani alla tecnica politica.
La miscellanea, per Di Trani, può essere spunto utile anche per i giornalisti, in particolare cattolici, perché, attraverso le storie dei suoi protagonisti, rimette al centro l’importanza della persona e della relazione nella comunicazione, che crea comunità e può donare speranza.
Anche per don Preite la formazione deve essere alla base dell’impegno del cattolico, perché “l’uomo spirituale è l’uomo attento ai bisogni concreti”. Ed è dalle esperienze concrete nel sociale che – secondo don Preite- bisogna ripartire, poiché è attraverso l’impegno civile che si educano le coscienze.

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