Vittorio Trancanelli: mons. Maffeis (Perugia), “la sua vita spirituale parla di santità”

“La santità è un filo che unisce e accomuna, al di là di ogni distanza di tempo. Di tale fiducia la vita di Vittorio ne è stata una testimonianza esemplare. Ci affidiamo anche alla sua intercessione, perché sappiamo portare le nostre difficoltà senza mai dubitare della fedeltà di Dio”. Lo ha detto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, nell’omelia della messa che ha celebrato sabato pomeriggio nella chiesa parrocchiale “Santa Famiglia” in San Sisto, nel 25° anniversario della morte di Vittorio Trancanelli
Il presule ha avvicinato la figura del venerabile a quella del filosofo francese Pascal di cui quest’anno ricorre il quarto centenario della nascita, citando, al riguardo, la recente Lettera apostolica di Papa Francesco dedicata proprio all’illustre filosofo che diceva: “L’unico oggetto della scrittura è la carità”. “Pascal – ha commentato l’arcivescovo – non separò mai la fede in Dio dalle opere in favore dei fratelli. Come Pascal anche Vittorio. Noi siamo qui a farne memoria. Una memoria che non è un semplice ricordo, magari venato dalla nostalgia dell’assenza: la nostra è memoria viva, visto che la sua persona vive in Dio e rimane con noi, grazie a quella misteriosa realtà che chiamiamo comunione dei Santi. Di tale santità parla la vita spirituale di Vittorio, vita nutrita di preghiera, meditazione della Parola e devozione mariana”.
L’arcivescovo ne ha ricordato “la competenza e la disponibilità con cui ha svolto la sua professione medica nel nostro Ospedale di Santa Maria della Misericordia, attento a porre al centro la persona malata, a partire dai più poveri e soli”. “Parla la sua vita familiare, che ha trovato nella moglie Lia il suo perno essenziale: un’unione, la loro, fiorita nell’esperienza dell’accoglienza, della condivisione, dell’affido. Alla base di tutto questo mi pare di poter riconoscere in Vittorio lo stesso atteggiamento di fondo che Papa Francesco evidenzia in Pascal: una ‘stupita apertura alla realtà’. Apertura alle altre dimensioni del sapere e dell’esistenza, apertura agli altri, apertura alla società”. Infine, il presule ha riferito che “in questo giorno di festa diverse persone mi hanno chiesto di pregare per la guarigione dei loro cari, alcuni anche giovani gravemente malati”. “Come vescovo chiedo a Vittorio di intercedere presso il Signore affinché doni loro la guarigione, affidandogli anche la vita di un nostro giovane sacerdote, provato da un tumore giunto al quarto stadio”.

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