Diocesi: mons. Tisi (Trento), “la grande sfida è dire buone parole sulla realtà e far emergere il bene”

“La grande sfida dell’ora presente è prendersi cura della stima dell’altro, dire parole buone sulla realtà che ci circonda, trasformare i nostri dialoghi in benedizione, far emergere il bene”. Lo ha setto questa mattina l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, nell’omelia della messa celebrata in cattedrale in occasione della festa del patrono San Vigilio. La festa ha avuto inizio nella chiesa di santa Maria Maggiore da dove si è mossa la processione con il prezioso reliquiario del patrono verso la cattedrale. A concelebrare anche il vescovo emerito Luigi Bressan, il vescovo missionario trentino Giuseppe Filippi e molti sacerdoti.
“Come possiamo frequentare parole buone in questo tempo così difficile, a cui ben si addice l’espressione del profeta Ezechiele ‘giorni nuvolosi e di caligine’”?”, si è chiesro mons. Tisi. “Ancora una volta ci soccorre la Parola di Dio: ‘Io stesso cercherò le mie pecore’ (Ez 34,11), ‘ora in Cristo Gesù voi siete diventati i vicini grazie al sangue di Crist’” (Ef 2,13), ‘il buon pastore offre la vita per pecore’ (Gv 10,11) – Questa Parola – ha osservato – apre le porte alla speranza, racconta la fede di Dio. Sì, proprio la fede ‘di’ Dio, la sua fiducia sconfinata nell’uomo, il suo credere in noi senza se e senza ma, il suo amarci incondizionato, documentato dal sangue versato per noi. Mi verrebbe da dire che in questo momento è rimasto solo Dio a credere nelle potenzialità dell’umano. Credere è confessare che Dio si fida dell’uomo. È far nostra la fiducia che riceviamo da Lui”. “Torniamo a frequentare la fede di Dio, il suo amore gratuito”, l’esortazione conclusiva del presule.

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