Ucraina: S.B. Shevchuk sul pericolo della catastrofe nucleare di Zaporizia, “le radiazioni non conoscono limiti geografici”

“Le conseguenze della catastrofe nucleare travalicheranno ampiamente i confini di Zaporizia, della regione di Cherson e dell’Ucraina stessa, poiché le radiazioni non conoscono limiti geografici. Non possa alzarsi la mano dell’assassino per distruggere in questo modo l’umanità e il mondo che Dio ha creato!”: sono le parole d’appello di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel videomessaggio della 71ª settimana di guerra sul suolo ucraino. Secondo le parole del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, una delle notizie che ha suscitato un profondo sconvolgimento in Ucraina e nel mondo è stata la dichiarazione del presidente ucraino riguardo alle mine posizionate dagli occupanti russi nella centrale nucleare di Zaporizia. Shevchuk rileva: “Rispetto alla catastrofe che i russi hanno causato alla centrale idroelettrica di Kakhovka, osserviamo molteplici analogie e segnali della preparazione di un altro crimine, in merito al quale, un anno fa, uno dei generali russi ha dichiarato: ‘O questa terra sarà russa o la trasformeremo in un deserto atomico’”. L’arcivescovo maggiore fa un appello urgente alla comunità internazionale: “Chiediamo di unire i nostri sforzi per fermare il ricatto nucleare ed impedire futuri crimini che i russi stanno pianificando di commettere sulla nostra terra ucraina, già provata da tante sofferenze”. L’arcivescovo maggiore ha altresì sottolineato l’importanza di preservare la memoria della causa della guerra, al fine di “promuovere una pace giusta come rimedio a questo terribile crimine”. “È evidente come a causa dell’influenza della propaganda russa, molte persone nel mondo siano confuse su questa questione. Alcuni sostengono che la Russia sia stata provocata da fattori esterni come movimenti geopolitici o alleanze militari. In realtà, la radice del problema risiede nella stessa Russia, che sta evolvendo in uno Stato totalitario di tipo stalinista”. Sua Beatitudine ritiene che qualsiasi alternativa, sia essa a livello sociale come un’Ucraina libera e democratica, sia a livello culturale come il popolo ucraino con la sua identità etnica distintiva, o l’esistenza di un mondo democratico e libero, o addirittura altre forme di esistenza dell’Ortodossia mondiale, vengano percepiti da questo sistema totalitario come una minaccia. “Questa stessa malattia è diventata la causa fondamentale, mentre tutto il resto rappresenta le conseguenze di tale ideologia”, sottolinea il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina.

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