Naufragio nell’Egeo: Comunità Sant’Egidio, “prima di discutere sui flussi migratori evitare nuove tragedie del mare”

La Comunità di Sant’Egidio esprime il suo profondo cordoglio ai familiari delle vittime e dei tanti migranti dispersi per il naufragio di un barcone davanti alle coste greche, tra cui molti bambini. “Di fronte alla morte di intere famiglie con minori e persone fragili che fuggono da Paesi in guerra o dove persistono condizioni di vita impossibili, occorre prima di tutto salvare – si legge in una nota -. E’ un forte appello a tutta l’Europa: prima di discutere su come gestire i flussi migratori occorre fare di tutto per evitare nuove tragedie del mare. Ne va dell’onore del nostro continente fondato su valori di giustizia e di umanità. Occorre quindi incentivare il salvataggio di chi è in pericolo nel Mediterraneo e accogliere”. Secondo Sant’Egidio “è necessario incentivare modelli che funzionano perché favoriscono l’integrazione, come i corridoi umanitari, che la nostra Comunità porta avanti insieme a diverse realtà ormai dal 2016, ma è ormai evidente a tutti – istituzioni, mondo delle imprese e famiglie – il bisogno di allargare le possibilità di ingresso per motivi di lavoro, di cui ha tanto bisogno l’Italia, come altri Paesi europei”. “L’Europa esca dal suo colpevole immobilismo e da logiche di chiusura che non favoriscono l’immigrazione regolare, incrementi la cooperazione e attivi con urgenza un ‘piano speciale’ di aiuti e di sviluppo per i Paesi di provenienza dei migranti che rischiano la loro vita in viaggi della disperazione più che della speranza”.

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