Giornata bambino africano: Missioni Don Bosco, “investire sul futuro-presente dei quasi 6 milioni che non superano i 5 anni o dei più di 45 che non hanno accesso a istruzione”

“Celebrare la Giornata del bambino africano deve significare un investimento sul futuro-presente dei quasi 6 milioni di minori che non superano i cinque anni di vita o dei più di 45 milioni che non hanno accesso all’istruzione. L’Africa che sta sotto la fascia desertica del Sahara non dà salute e accoglienza a tutti i suoi figli”. È la proposta contenuta in una riflessione diffusa oggi, alla vigilia della Giornata mondiale del bambino africano, dalle Missioni Don Bosco. “Le grandi prospettive di miglioramento sperate il secolo scorso, le frontiere della povertà che a più riprese gli Stati più ricchi si sono ripromessi di far superare agli africani, si sono spostate più lontano. Neppure i più ottimisti ritengono che i ‘target’ fissati dagli Organismi internazionali si possano raggiungere in questa generazione”, ricorda l’Associazione.
“Consapevoli di rappresentare una goccia nell’oceano”, i missionari salesiani confermano “la loro scommessa sulla possibilità che le nuove generazioni africane costruiscano una realtà diversa. A partire dall’istruzione di base e subito dopo dalla formazione alle professioni ‘che servono’, per innestare una possibilità di sviluppo e di autodeterminazione”. Dopo aver ricordato la costruzione di una scuola nella periferia di Tshikapa, nella R. D. Congo, finanziata dai benefattori italiani, l’Associazione evidenzia: “Occorre produrre meno retorica sui ‘poveri bambini africani’. Impostiamo la nostra attenzione – se vogliamo mettercela davvero – sull’impegno a creare le condizioni perché siano rispettati i fondamentali diritti umani. Dovrebbe essere questo l’appello da lanciare nella Giornata mondiale che si celebra venerdì 16 giugno, indetta dalle Nazioni Unite per potenziare l’iniziativa nata nel 1991 dall’Organizzazione per l’Unità africana (Oua)”. “Prometto di non lasciarti solo affinché la tua infanzia non venga rubata, di non dimenticarti e di lottare per la tua felicità”, ha scritto nella sua lettera a un bambino africano don Daniel Antúnez pubblicata in occasione della Giornata.
Negli anni ‘70 i Salesiani realizzarono il “Progetto Africa”. La Congregazione è passata dall’essere presente in 6 Paesi ad esserlo in 43. Oggi in Africa ci sono oltre 1.200 Salesiani, 100 scuole, 80 Centri di formazione professionale, 29 centri di accoglienza per bambini a rischio, 200 oratori-centri giovanili, 7 centri per il lavoro con i rifugiati, 10 ospedali o dispensari medici e 4 radio comunitarie.
In alcuni Paesi, come nella Repubblica Democratica del Congo, i Salesiani lavorano a fianco della popolazione da oltre un secolo, perché questa è la base del lavoro dei missionari: stare con chi ha bisogno di aiuto. Ci sono state guerre, epidemie, carestie e disastri naturali, ma i Salesiani sono sempre rimasti.

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