Processo in Vaticano: vescovo ed ex vescovo Ozieri, “cardinale Becciu mai entrato nella gestione della diocesi e della Caritas di Ozieri”

“Il cardinale Angelo Becciu non si è mai interessato alla gestione della diocesi e della Caritas di Ozieri”. Lo hanno dichiarato mons. Sebastiano Sanguinetti, già vescovo di Ozieri, e  mons. Corrado Melis, attuale vescovo di Ozieri, sentiti come testimoni del cardinale Becciu durante la 47ª udienza del processo in corso in Vaticano sugli investimenti della Segreteria di Stato a Londra. Entrambi – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi nell’Aula polifunzionale dei Musei Vaticani – hanno escluso categoricamente un interessamento del porporato alla Cooperativa Spes, gestita da suo fratello Antonino, come pure una eventuale ingerenza nell’attività della Caritas e della diocesi di Ozieri. Il vescovo Sanguinetti, che è stato a capo della diocesi di Ozieri dal giugno 1987 al giugno 2006, e poi amministratore apostolico della stessa diocesi  dal 2012 al 2015, parlando del periodo in cui la diocesi era presieduta da mons. Sergio Pintor, ora deceduto, ha affermato: “Trovai un presbiterio molto provato. C’era scoramento, divisione, disagio nei confronti del vescovo precedente. La mia prima preoccupazione fu quella di ristabilire un clima di grande fraternità e presto le cose tornarono serene”. Interrogato dai difensori del cardinale Becciu sulla figura del fratello del cardinale Becciu, Antonino,  il vescovo emerito di Ozieri ha spiegato: “Per la Spes, che era il braccio operativo della Caritas con lo scopo di dare lavoro a persone disagiate, Tonino era la persona ritenuta più idonea e anche disponibile a gestire questo incarico”. “A me non risulta che il cardinale Becciu si sia mai interessato del finanziamento presso la Cei”, ha detto mons. Sanguinetti riferendosi ad un finanziamento di 300 mila euro chiesto e ottenuto dalla Cei, tramite i fondi dell’otto per mille, per ricostruire il panificio della Cooperativa Spes andato distrutto a causa di un incendio. Alla domanda del presidente del tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, se non si sia mai posto il problema dei diversi conti correnti intestati alla diocesi di Ozieri, Sanguinetti ha risposto: “Non ho mai avuto ragione alcuna per dubitare, in sostanza mi sono fidato”. Agli stessi conti ha fatto anche riferimento il Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, durante l’interrogatorio dell’attuale vescovo di Ozierei, mons. Corrado Melis, che ha ripetuto più volte: “In diocesi non esiste un bilancio unico, ma ci sono varie contabilità, ognuna a seconda dello scopo”.  In merito all’ispezione della Guardia di Finanza alla Caritas di Ozieri, Melis ha assicurato che “c’è stato il massimo impegno a collaborare. Io ero impossibilitato a venire, ma mandai il vicario generale e l’economo”. Nel corso dell’interrogatorio è emerso anche che la Cooperativa Spes era stata investita da una causa di lavoro intentata da una dipendente e costata 291mila euro. Lo attesta una lettera – mostrata in aula – con una richiesta del vescovo alla Cei di un contributo di 250mila euro. Melis, però, ha sostenuto che il suddetto contributo chiesto alla Cei era “per l’attività generale della Cooperativa Spes, non per la causa lavorativa”. “Per realizzazioni sociali”, ha puntualizzato l’avvocato Viglione, difensore del cardinale Becciu.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa