Nicaragua: la solidarietà alla “Chiesa sorella” centroamericana, di fronte alle persecuzioni, dagli episcopati di Panama, Guatemala e Honduras

Dopo quelle della Costa Rica e dell’El Salvador, anche le altre Conferenze episcopali dell’America centrale si sono rivolte per esprimere la loro solidarietà alla Chiesa “sorella” del Nicaragua e hanno preso le distanze dall’ingiusta condanna a 26 anni di carcere di mons. Rolando Álvarez, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí. I vescovi di Panama, dopo aver condannato il provvedimento contro monsignor Álvarez, hanno aggiunto: “Siamo anche addolorati e rattristati per la situazione di quei fratelli e sorelle che sono stati deportati dalla loro patria negli Stati Uniti. Facciamo eco alle parole di Papa Francesco di pregare per tutti coloro che soffrono nella nostra sorella Nicaragua e di invocare l’intercessione della Vergine Immacolata, patrona di quella nazione, affinché apra i cuori dei leader politici e di tutti i cittadini alla sincera ricerca della pace, che nasce dalla verità”. La Conferenza episcopale del Guatemala ha espresso solidarietà al confratello Rolando Álvarez, definito “un pastore coraggioso, devoto al suo popolo e alle sue pecore, che da tempo sta affrontando la persecuzione e ora la condanna da parte del regime al potere in Nicaragua”. I vescovi pregano “per questo Paese fratello e per tutti coloro che oggi vi soffrono”, sostenendo “la Chiesa nicaraguense, i suoi vescovi e sacerdoti e tutti coloro che oggi subiscono vessazioni per il loro amore per la libertà”. Anche i vescovi dell’Honduras si sono uniti al grido del Papa, del Celam e di tutti i loro fratelli del Centroamerica. Hanno espresso preoccupazione e indignazione per “gli eventi che si stanno verificando in Nicaragua e che stanno causando grandi sofferenze, con le ingiustizie, le vessazioni e le violazioni dei diritti umani più fondamentali da parte delle autorità”. Per i vescovi honduregni, questa vessazione ha raggiunto il punto più alto di intolleranza con l’espulsione negli Stati Uniti di 200 prigionieri politici e l’ingiusta condanna di mons. Álvarez. “Esortiamo il popolo di Dio a pregare per la pace, la giustizia e la riconciliazione in Nicaragua e chiediamo alle organizzazioni internazionali di intervenire prontamente ed efficacemente in questa dolorosa situazione”, hanno aggiunto.

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