Papa Francesco: all’arcieparchia di Ernakulam-Angamaly, “se non c’è comunione, non c’è Chiesa. È una setta”

“Fratelli e sorelle dell’arcieparchia di Ernakulam-Angamaly, io sono vicino a voi! Vi seguo da anni, conosco la fede e l’impegno apostolico dell’amata chiese o, che è motivo di gioia e di fierezza per la Chiesa universale, ed è per questo che il mio cuore oggi è triste mentre vi parlo. Il vostro Sinodo, dopo un lungo e faticoso lavoro, ha trovato un accordo nel modo di celebrare il Santo Qurbana. La carità e l’amore per la comunione ha spinto i suoi membri a compiere questo passo, anche se alcuni di loro non considerano ideale tale forma di celebrazione. Sono i sacrifici che richiede la comunione! Ma la Chiesa è comunione. Se non c’è comunione, non c’è Chiesa. È una setta”. Lo spiega Papa Francesco, in un videomessaggio che ha inviato all’arcieparchia di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi.
“So che da anni alcuni, che dovrebbero essere esempi e veri maestri di comunione, soprattutto presbiteri, vi spingono a disobbedire e ad opporvi alle decisioni del Sinodo. Fratelli e sorelle, non seguiteli!”, l’invito del Pontefice, che evidenzia: “La discussione, quando non è serena, genera violenza. E a voi c’è stata e c’è violenza, tra voi soprattutto contro coloro che vogliono rimanere nella comunione e celebrare come la vostra Chiesa ha stabilito. Anch’io più volte vi ho esortato ad essere docili alla vostra Chiesa. Come può essere Eucaristia se si rompe la comunione, se si manca di rispetto al Santissimo Sacramento, tra le lotte e le risse?”. “So – precisa il Santo Padre – che ci sono ragioni di opposizione che non hanno nulla a che fare con la celebrazione dell’Eucaristia e nemmeno con la Liturgia. Sono ragioni mondane. Non vengono dallo Spirito Santo. Se non vengono dallo Spirito Santo, vengono d’altrove”. Per questo Francesco ha studiato “attentamente e con tempo” i motivi che da anni vengono addotti per convincervi. “Vi ho già scritto più volte in passato, ma so che non a tutti sono state lette le mie lettere. Ora ho deciso di rivolgermi a voi, al santo popolo fedele di Dio, al clero, ai religiosi e alle religiose e soprattutto a voi, cari fedeli laici, che avete tanta fede nel Signore e che amate la Chiesa. E lo faccio in questo modo un po’ inconsueto, perché nessuno abbia più dubbi su cosa pensa il Papa”, chiarisce. “Nel nome del Signore, per il bene spirituale della vostra Chiesa, della nostra Chiesa, vi chiedo di ricomporre questa rottura. È la vostra Chiesa, è la nostra Chiesa. Ristabilite la comunione, rimanete nella Chiesa cattolica!”, l’appello del Papa, che si rivolge poi ai presbiteri: “Ricordate la vostra ordinazione e gli impegni che avete assunto. Non separatevi dal cammino della vostra Chiesa, ma camminate con il Sinodo, i vostri vescovi, l’arcivescovo maggiore. Accettate di mettere in pratica quanto il vostro Sinodo ha stabilito”.

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