Diocesi: Trieste, domani la Giornata per i Seminari. Mons. Trevisi, “preghiamo perché i giovani chiamati alla consacrazione siano docili e pronti come Maria”

“Tutti uniamoci in preghiera perché i giovani chiamati al sacramento dell’Ordine e alla consacrazione siano docili e pronti come Maria”. Si conclude con questa esortazione il messaggio che il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, ha scritto in occasione della Giornata per i Seminari che verrà celebrata domani, venerdì 8 dicembre.
“Scrivo a Te giovane, perché ‘ancora il Signore parla al cuore di ciascuno’. Ci credo fermamente che il Signore ancora parla al tuo cuore, entra nei tuoi desideri per una vita piena e non mediocre”, rivela il presule. “‘Mettiti in ascolto del Signore’, coltiva il tuo rapporto personale con Lui e osa indugiare nel suo sguardo su di te”, le indicazioni del vescovo che, rivolgendosi ancora ai giovani, afferma: “Se sei chiamato alla consacrazione, ad un amore che illumina tutto in prospettiva nuova, se avverti il fascino di una vita spesa come segno di Lui, eco della sua Parola, strumento perché il mistero dell’Eucaristia sia in ogni comunità: mettiti nel cammino vocazionale per meglio discernere la sua Parola, la tua risposta”. “Solo una cosa”, ammonisce mons. Trevisi: “Sii gioioso nel rispondere al Signore”.
Ai genitori, poi, il vescovo rivolge queste parole: “Vi incoraggio a far comprendere ai vostri figli quanto sono amati da Dio, e che voi siete il suo riflesso di amore. Solo il suo riflesso. Perché Lui li ama immensamente di più. Aiutateli a guardare a Gesù, perché quando si sentono soli o abbattuti, sappiano tenere fisso lo sguardo su Gesù”. Da qui, l’invito: “Pregate ogni sera per i vostri figli perché sappiano comprendere quanto sono amati da Dio!”.
Mons. Trevisi auspica inoltre che “i ragazzi e i giovani facciano esperienza di una comunità che ha trovato il grande tesoro della vita: la Parola, i sacramenti, la comunità siano sempre espressione di quanto lo Spirito sia presente, di quanto ci accompagna ovunque. Non la sciatteria e il moralismo, ma la gioia di appartenere alla Chiesa, fieri di parteciparvi e di contribuire con il proprio apporto personale”. Per questa alla comunità cristiana è chiesto di essere “vicini ai vostri preti, accompagnateli con la preghiera e con la misericordia, fateli sentire in una grande famiglia”. Infine, l’esempio di Maria che “ha detto sì”. “L’Angelo – ricorda il vescovo – le disse: ‘Rallegrati, piena di grazia. Il Signore è con te!’”. “Impariamo da Maria ad accogliere quella parola che è rivolta proprio a noi”, il monito. “Avvenga di me secondo la tua parola!”, si augura mons. Trevisi, “sia la risposta coraggiosa di ciascuno. Come l’Angelo a Maria, auguro anche a tutti i giovani di non temere, di rallegrarsi nel seguire la propria vocazione”.

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