Papa Francesco: ad Anspi, “il chiasso dei ragazzi è il suono dei loro sogni. Ci fa bene, ci sveglia dal torpore delle false certezze e delle comode abitudini”

(Foto Vatican Media/SIR)

Nell’ottica della collaborazione e delle alleanze per l’educazione delle giovani generazioni, “la rete dei vostri oratori e circoli svolge poi un importante ruolo a sostegno delle famiglie, completando e integrando le pratiche civili per il benessere dei cittadini nei territori. Pensiamo, ad esempio, alle attività estive che coinvolgono i più piccoli nei periodi di vacanza consentendo ai loro genitori di continuare a lavorare; o pensiamo ai dopo-scuola che, grazie a tanti volontari, costituiscono un presidio contro l’abbandono scolastico, oltre che un laboratorio di accoglienza e integrazione”. Lo ha detto stamattina Papa Francesco, ricevendo in udienza, nel Palazzo apostolico vaticano, i membri dell’Anspi, in occasione del 60° anniversario della fondazione.
“Le vostre sono realtà ‘ponte’ con le famiglie, con il territorio, con la comunità ecclesiale e con la società. Tenete aperte le porte, ma soprattutto le braccia e i cuori: non è facile, ma sappiamo che l’altro è sempre una ricchezza, da custodire e da valorizzare”, ha osservato il Pontefice.
Il Santo Padre, poi, ha manifestato gratitudine “perché tenete aperti spazi di gratuità e di gioia. La gioia è la medicina più grande. Quando una persona perde la capacità di gioia c’è qualcosa di brutto dentro. La gioia. San Filippo Neri amava ripetere ‘state allegri, state allegri’. I cristiani non possono essere tristi, il Vangelo è gioia, speranza, luce, annuncio di salvezza. E questo è legato all’esperienza del gratuito, della gratuità, è legato al dono, al donarsi. Negli spazi del gratuito si sorride, si testimonia la gioia dei figli di Dio…, e si fa quel chiasso buono che non annebbia ma libera!”. Francesco ha concluso: “Il chiasso dei ragazzi è il suono dei loro sogni, del loro entusiasmo, del loro desiderio di essere protagonisti e di cambiare il mondo, della loro capacità di trasformare in musica le note stonate di questo tempo. Questo chiasso ci fa bene, ci sveglia dal torpore delle false certezze e delle comode abitudini”.

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