Missionari: card. Turkson (Pontificia Accademia delle Scienze), “oggi serve andare con una missione particolare, concentrata in una area definita”

“A un missionario che sta partendo per l’Africa dico che la mia formazione da sacerdote è stata possibile proprio grazie al lavoro dei missionari”. Così il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e arcivescovo emerito di Cape Coast (Ghana), durante l’incontro alla Farnesina sui missionari. “Oggi – ha continuato – la Chiesa è un po’ dappertutto. Non si tratta più di andare dove non esiste la Chiesa ma proprio dove esiste, per andare con una missione particolare concentrata in una area definita. La partenza di un missionario per me è già un grande sacrificio, perché qui in Europa hanno bisogno di personale più che in Africa. Qui c’è più carenza di vocazioni che in Africa. Ma è un sacrificio motivato da un servizio particolare”. L’Africa, come ha riconosciuto il cardinale Turkson, è cambiata molto negli ultimi anni: “Ho conosciuto nel 1957 l’indipendenza del Ghana – ha ricordato -. Sono nato in una comunità di minatori dove l’indipendenza è stata celebrata in maniera particolare. Il Ghana è stato il primo Paese a essere indipendente, seguito poi dagli altri. Nel 50° anniversario di indipendenza del Camerun ho avuto la fortuna di rappresentare la Santa Sede e abbiamo potuto fare la squadra fra i diversi Paesi africani”.

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