Missionari: Impagliazzo (Com. Sant’Egidio), grazie al progetto di registrazione dei nati in Africa “c’è una nuova popolazione di persone nate a nuova vita”

Del progetto avviato dalla Comunità di Sant’ Egidio nel 2008 per consentire ai bambini nati nel continente africano di essere registrati alla anagrafe locale ha parlato Marco Impagliazzo, presidente della stessa Comunità, durante l’evento sui missionari oggi alla Farnesina. I bambini senza documenti sono infatti più esposti a pericoli, come per esempio l’essere arruolati nelle bande terroristiche.
“Abbiamo scelto – ha detto – alcuni Paesi dove operare: Burkina Faso, Malawi e Mozambico. Abbiamo trovato una situazione problematica da un punto di vista legislativo. In Malawi per esempio non era prevista la registrazione nei computer dei nomi”. Lavorando con i centri della salute dove nascono i bambini, la Comunità con questo progetto è riuscita a registrare centinaia di migliaia di nomi. Sull’esperienza, da poco è stato pubblicato anche un volume, intitolato “Nascere non basta”. “Le persone – ha commentato Impagliazzo – sono nate due volte e sono più protette. Con grande soddisfazione, possiamo dire che c’è una nuova popolazione di centinaia di migliaia di persone nate a nuova vita che godono di una maggiore protezione”. Riguardo alla pena di morte, il presidente ha ribadito che la Comunità è impegnata nel lavoro diplomatico, insieme al ministero degli Esteri italiano, per rendere il continente africano il secondo al mondo, dopo l’Europa, privo della pena capitale.

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