Incidenti sul lavoro: Forni (Anmil), “non si parli mai di fatalità, non di ‘morti bianche’, ma di responsabilità, di comportamenti errati e di sottovalutazione del rischio”

“La delicata questione dei procedimenti penali per le morti sul lavoro a causa dei quali le famiglie delle vittime sono spesso costrette a rivivere il dolore per anni nelle aule dei nostri Tribunali, bloccate in lunghi processi che addirittura arrivano a chiudersi con prescrizione del reato: un epilogo indegno e inaccettabile”. È uno dei temi che è stato affrontato ieri da Zoello Forni, presidente dell’Anmil, in occasione dell’evento celebrato a Roma per la 73ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. “Un tema – ha proseguito – di cui ci auguriamo che le Istituzioni competenti si facciano carico con provvedimenti adeguati e magari l’istituzione di una Procura unica”. Ma “altrettanto urgente è agire sul fronte della prevenzione e dell’informazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro”. Ricordando che” il bilancio infortunistico non ha fatto registrare miglioramenti apprezzabili”, il presidente dell’Anmil ha precisato che “i dati su infortuni e malattie professionali si mantengono pressoché costanti e ben lontani dall’abbattimento auspicato con la nuova normativa. Nonostante l’attenzione politica e mediatica, lo studio, i progressi normativi e scientifici, c’è ancora una vasta zona d’ombra dentro la quale continuano a prevalere disinformazione, noncuranza, abitudini e fretta, violazione delle regole che il nostro ordinamento ha fissato a tutela dei lavoratori”. Di qui l’appello: “Dobbiamo lavorarci tutti insieme. La rabbia che proviamo ad ogni singolo incidente si rinnova e per questo chiediamo che non si parli mai di fatalità, non di ‘morti bianche’, ma di responsabilità, di comportamenti errati e di sottovalutazione del rischio”. Non solo: “L’Anmil è convinta dell’importanza di agire sul fronte della consapevolezza, attraverso percorsi formativi efficaci e non meramente burocratici. Noi riteniamo che si debba dare maggiore rilevanza alla diffusione della cultura della sicurezza, anche attraverso metodi esperienziali come la testimonianza diretta delle vittime di infortuni e malattie professionali. I nostri volontari, da ormai oltre vent’anni, sono invitati a portare le loro storie nelle aziende e nelle scuole, incontrando migliaia di lavoratori, datori di lavoro, studenti ed insegnanti. La testimonianza ha permesso di generare un circolo virtuoso grazie alle centinaia di imprese che fanno della salute e sicurezza sul lavoro uno dei loro primari obiettivi e che continuano, di anno in anno, a chiedere l’intervento dei testimonial Anmil come momento irrinunciabile di riflessione e sensibilizzazione. In conclusione, vorrei soffermarmi su una buona notizia per la nostra categoria”. Infine, Forni ha ricordato l’imminente sottoscrizione di un protocollo d’Intesa tra Inail e Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi.

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