Unione europea: Comece su regolamento SoHO, “embrione non è solo una sostanza di origine umana, ma è dotato di dignità indipendente”

“L’embrione umano non è solo una sostanza di origine umana, ma è dotato di dignità umana indipendente. Suggeriamo di chiarire nel regolamento con certezza giuridica che né gli embrioni, né i feti o i tessuti fetali, indipendentemente dal fatto che siano stati creati da un concepimento naturale o da un’inseminazione artificiale a fini riproduttivi o di altro tipo, sono coperti dal termine “SoHO” o “preparazione di SoHO” e che sono quindi esclusi dall’oggetto del regolamento”. È il punto chiave ribadito oggi dalla Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) che ha pubblicato una sua opinione (Position Paper) in merito alla proposta di regolamento sui parametri di qualità e sicurezza per le sostanze di origine umana (SoHO).  I vescovi dell’Unione europea accolgono con favore la necessità generale del regolamento sugli standard di qualità e sicurezza per le sostanze di origine umana (SoHO) e riconoscono “la grande importanza delle sostanze di origine umana per l’assistenza medica moderna”, così come il principio della donazione volontaria e gratuita inserito nella bozza di regolamento. Ma esprimono anche una serie di preoccupazioni per alcuni principi normati contenuti nel regolamento. La Comece mette per esempio in guardia sulla definizione stessa di “SoHO” contenuta nella proposta di regolamento in quanto “è molto ampia” e non si riferisce solo alle cellule germinali non fecondate (spermatozoi, oociti e oociti degenerati) ma comprende anche embrioni e feti. “Ciò può essere rilevante, ad esempio, per la rimozione e l’uso di embrioni e feti deceduti o uccisi, nonché per l’uso alternativo di embrioni soprannumerari prodotti in vitro”. I vescovi manifestano preoccupazione anche per il pericolo di “selezione”. “Le strutture SoHO – osserva la Comece – saranno obbligate, ai sensi dell’articolo 58 del regolamento SoHO, a escludere la trasmissione di malattie genetiche, tra le altre, ai riceventi o alla progenie. Questo sarà possibile solo testando gli embrioni o i feti per tali malattie. Vediamo il pericolo di una selezione della vita umana che violerebbe la dignità umana”. Nel Position Paper, i vescovi segnalano anche “il pericolo di una collisione tra il diritto dell’Ue e quello degli Stati membri”.
Lo scorso settembre, il Parlamento europeo ha adottato la proposta di regolamento SoHO. Il progetto di legge è ora in fase di negoziazione nel cosiddetto “trilogo” tra le tre principali istituzioni dell’Ue per stabilire una posizione giuridica definitiva. Questa settimana, il gruppo di lavoro del Consiglio dell’Ue intende finalizzare le modifiche proposte a questo regolamento. In questo contesto, la Comece invita gli Stati membri dell’Ue a condurre “un dibattito approfondito specificamente sulla gestione degli ovociti fecondati (in vitro/in vivo), così come sugli embrioni e feti”, e un’analisi sul rapporto del Regolamento SoHo con le normative nazionali soprattutto “quando sono coinvolte questioni etiche”. In vista dei negoziati finali, la Comece ha condiviso il proprio Position Paper con tutte le Conferenze episcopali aderenti.

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