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Consiglio europeo: Michel (presidente) ai 27 leader Ue, sulla crisi in Medio Oriente “uniti e coerenti”. Appello per una “pausa umanitaria”?

(Foto Consiglio europeo)

“Il nostro incontro avviene in un momento di grande instabilità e insicurezza globale, esacerbata più recentemente dagli sviluppi in Medio Oriente. Questi sviluppi richiedono la nostra attenzione immediata, senza distrarci dal nostro continuo sostegno all’Ucraina. La nostra responsabilità è restare uniti e coerenti e agire in linea con i nostri valori sanciti dai trattati”. Lo si legge nella lettera di invito che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, recapita ai 27 capi di Stato e di governo Ue, in vista del summit che si terrà dalle 15 di giovedì 26 ottobre fino al giorno successivo per il vertice euro. “La situazione in Medio Oriente è una tragedia. Abbiamo espresso la nostra posizione comune nella dichiarazione del 15 ottobre. Nel nostro incontro – afferma – mi aspetto che condanniamo ancora una volta nei termini più forti possibili gli attacchi terroristici brutali e indiscriminati di Hamas contro Israele e riconosciamo il diritto di Israele a difendersi, in linea con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale. Ribadiremo inoltre il nostro appello per il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”. “Il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza continua a destare grave preoccupazione. Dobbiamo discutere, in primo luogo, su come garantire con urgenza l’effettiva fornitura di aiuti umanitari e l’accesso ai bisogni più elementari. In secondo luogo, dobbiamo impegnarci, in un fronte unito e coerente, con i partner per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto. Inoltre, rilanciare il processo di pace basato sulla soluzione dei due Stati è l’unica via da seguire. Infine, dovremmo affrontare gli effetti di questo conflitto nell’Unione europea, esaminando le sue implicazioni per la coesione delle nostre società, la nostra sicurezza e i movimenti migratori”. È possibile che il summit al termine dei lavori si esprima – secondo quanto si legge nella bozza di “Conclusioni” del vertice – per una “pausa umanitaria”, ovvero una tregua per portare aiuti a tutte le popolazioni colpite.

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