Odio nello sport: Seddone (Università di Torino), “serve una collaborazione maggiore fra piattaforme e istituzioni”

I contenuti d’odio sul web legati alle tematiche sportive sono in aumento in base alla ricerca presentata questa mattina nella sede del Coni, intitolata “Barometro nell’odio nello sport”. A distanza di tempo, rispetto alla prima edizione dell’indagine, fra il 2019 e il 2022 osserviamo che il linguaggio volgare aumenta dal 14% al 22% nei messaggi monitorati sui principali social media. “Gli studi segnalano che dall’uso di linguaggio volgare è facile passare a forme più forti di hate speech. Le forme più blande portano a un uso di linguaggi più duri e pericolosi”, avverte Antonella Seddone, ricercatrice dell’Università degli studi di Torino, che ha curato l’indagine. In base ai risultati, è il calcio la disciplina su cui si concentrano maggiormente i commenti d’odio e sono sei le squadre di campionato individuate (Juventus, Roma, Lazio, Milan, Napoli e Inter) che vedono la dimensione più rilevante dell’aggressività verbale. “Emerge come Mario Balotelli, anche se non gioca più nel campionato italiano, inneschi discorsi d’odio – aggiunge Seddone -. La pallavolista Paola Egonu è fra i personaggi sportivi più bersagliati da attacchi di discriminazione, così come l’atleta Gianmarco Tamberi che ha preso posizione in difesa della stessa pallavolista”. La ricerca ha indagato anche i messaggi d’odio contro le compagne dei calciatori. Nel caso di Shakira, ex fidanzata del calciatore Gerard Piquè, quasi il 13% dei commenti sono stati di discriminazione”. Per affrontare il problema, secondo la ricercatrice “serve una sensibilizzazione all’uso e alle dinamiche che caratterizzano i social e politiche di moderazione delle piattaforme. Alcune misure sono state messe in campo – conclude – ma il fenomeno non sparisce e ha dinamiche insidiose. Serve una collaborazione maggiore fra piattaforme e istituzioni e serve continuare a monitorare il fenomeno”.

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