Diocesi: mons. Lomanto (Siracusa), “riprendere la preghiera continua per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”

“Dopo aver contemplato Maria nella sua maternità divina e nel suo consegnarsi senza riserve al disegno del Padre, rivolgiamo adesso lo sguardo su Lucia, modello di fedeltà e di testimonianza cristiana, avendo come orizzonte la celebrazione dell’Anno Santo del 2025. La nostra amata Chiesa siracusana si dispone ad accogliere e venerare, per la terza volta, dopo i due ultimi decenni, la reliquia del Corpo della vergine e martire Lucia”. Lo ha detto ieri sera l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, presiedendo la celebrazione eucaristica nella basilica santuario della Madonna delle Lacrime nel terzo anniversario della sua ordinazione episcopale e ingresso nella diocesi. “La dimensione spirituale di crescita nella santità di vita deve animare il nostro cammino di fede e l’impegno delle nostre comunità ecclesiali – ha detto l’arcivescovo –. In questo terzo anniversario della mia ordinazione episcopale desidero richiamare alcuni orientamenti che ci guideranno nell’avvenire: la continuazione del Cammino sinodale, l’Anno mariano in corso e la preparazione all’Anno luciano”.
Il presule ha espresso il desidero che “si riprenda con maggiore intensità la preghiera continua per le vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata, con un particolare impegno in alcuni ambiti: la catechesi da realizzare nella forma biblica; l’accompagnamento della famiglia nelle sue fragilità e risorse; la dimensione missionaria della Chiesa”. “Ci siano in ogni parrocchia momenti regolari di adorazione eucaristica e di lectio divina – ha aggiunto –. Le parrocchie della diocesi stanno svolgendo un periodo di riflessione ponendo particolare attenzione alle famiglie e ai luoghi della sofferenza e della periferia, meditando sul messaggio della lacrimazione della Madonna con catechesi mariane, incontri di preghiera, celebrazioni liturgiche, sollecitando la recita del santo rosario nelle famiglie, preparando i fedeli all’incontro con la misericordia di Dio nel sacramento della penitenza”.
L’arcivescovo si è soffermato sull’Anno mariano che “ci ha portato a ricordare l’avvenimento della lacrimazione”. “Le lacrime di Maria possono sperimentare il dramma della non accoglienza dei figli e del non ascolto del suo messaggio. La non accoglienza renderebbe impermeabile l’azione di Dio e paralizzerebbe il segno, seppur straordinario, delle lacrime della Madonna”.

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