Ucraina: da inizio conflitto lanciati 3.500 razzi e uccisi 7.000 civili. S.B. Shevchuk, “il mondo non ha il diritto di abituarsi a questa guerra che è crimine contro l’umanità”

(Foto ANSA/SIR)

“Secondo le notizie che riceviamo dalle autorità ucraine, dall’inizio della guerra sull’Ucraina sono stati lanciati 3.500 razzi. Questo è un record assoluto nella storia delle guerre moderne. Più di 7.000 civili sono stati uccisi e 5.500 sono rimasti feriti. E parliamo solo dei dati ufficiali mentre in realtà saranno molti di più”. A dare “le cifre” della guerra che si sta combattendo sul suolo ucraino è S.B. Sviatoslav Shvchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo messaggio quotidiano rilanciato in Italia ieri sera. “Questa guerra è un grande crimine contro l’uomo, contro l’umanità”, dice l’arcivescovo maggiore di Kiev. “Questa è una guerra che in termini di intensità e portata non si vedeva dalla fine della Seconda guerra mondiale. Non abbiamo alcun diritto di abituarci a questa guerra né abbiamo il diritto di accettarla nella nostra mente come qualcosa di abituale e normale”. Shevchuk ricorda anche che quasi un terzo della popolazione ucraina si è trasformato in profughi o sfollati. E aggiunge: “Solo ieri contro le città e i villaggi ucraini sono stati lanciati 14 missili russi e sono stati effettuati 15 attacchi aerei. Kharkiv e Mykolaiv hanno tremato, e anche le città di Ochakiv e Voznesensk. Il mondo non ha il diritto di abituarsi a questa guerra. Con la sua portata e intensità, questa guerra è una ferita aperta sul corpo dell’umanità di oggi”.

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