Ucraina: Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, “il 21 settembre chiediamo a gran voce: fermate questa guerra!”

“Sei mesi di guerra Nessuna iniziativa di pace E noi diventiamo sempre più poveri. Se i governi non prendono l’iniziativa, lo devono fare i cittadini consapevoli e responsabili”. Lo afferma in una nota il Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, sottolineando che  il 24 agosto saranno sei mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. “Sei mesi di uccisioni, omicidi, infanticidi, femminicidi, feriti, mutilati, sfollati, rifugiati, sofferenze, disperazione, distruzioni, macerie,… In sei mesi di guerra, alcuni si sono arricchiti ma tutti gli altri sono diventati più poveri. E se la guerra continua, sarà sempre peggio” perché “lo scontro sarà sempre più aperto, esteso e crudele, la gente continuerà ad essere ammazzata e le distruzioni continueranno senza sosta, mentre speculatori, mercenari, produttori e trafficanti di armi faranno fortuna”.
Da noi, prosegue la nota, “il drammatico aumento dei prezzi del gas, delle materie prime e del cibo spingerà milioni di persone nella povertà e nell’insicurezza, molte imprese dovranno chiudere, crescerà l’inflazione e arriverà la recessione economica. Intanto nel mondo, la guerra sta radicalizzando le divisioni internazionali, minacciando addirittura la catastrofe atomica, sottraendo attenzione e risorse a tutte le grandi emergenze globali come il cambiamento climatico, la fame e la salute”. Questa guerra, sostiene il Comitato, “ci sta facendo molto male e abbiamo urgente bisogno che qualcuno la fermi!”. “Spendiamo montagne di soldi per ammazzare e non li investiamo per salvare la vita delle persone. Paghiamo un prezzo altissimo a causa della guerra e non facciamo nulla per fermarla! Che senso ha?”
Di qui un appello: “Mettete fine a questa guerra! Mercoledì 21 settembre, nella Giornata internazionale della pace promossa dall’Onu, assieme a tutte le persone consapevoli e responsabili, chiediamo a gran voce: Fermate questa guerra! Non permettiamogli di soffocare la nostra vita! Prendiamoci cura gli uni degli altri e del pianeta”.
Infine il ringraziamento a “tutte le donne e gli uomini che, dentro e fuori le istituzioni, continuano a lavorare instancabilmente per la pace senza essere illuminati dai riflettori mediatici”

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