Virginio Rognoni: Mariapia Garavaglia, “un padre della Repubblica, cui dobbiamo onore e gratitudine”

(Foto ANSA/SIR)

“In via Mercato a Milano c’era la sede della corrente Dc della Base e l’ufficio politico di Giovanni ‘Albertino’ – nome di battaglia – Marcora. Il capo ci radunava con sistematicità e coinvolgeva i senior per affrontare informazioni sulla politica interna ed europea e al tavolo della presidenza con lui sedevano sempre Rognoni e Granelli: Gingio (Virginio) e Luigi, quasi gemelli. Granelli, un tribuno appassionato e Rognoni pacato giurista”. A ricordare lo scomparso Virginio Rognoni (1924-2022), scomparso ieri, è Mariapia Garavaglia, più volte parlamentare e ministro, una lunga amicizia alle spalle con Rognoni, dai tempi della corrente democristiana della Base, guidata da Giovanni Marcora. Di Rognoni, dice Garavaglia, “avranno molto da dire personalità e giornali, ma vale ricordare che ha servito il Paese con rigore personale e istituzionale”. E aggiunge: “Gingio, un padre della Repubblica, cui dobbiamo onore e gratitudine, ricordandolo con quel nomignolo che ci dice la confidenza e l’amicizia”.
Rognoni, pavese, di formazione giurista, è stato deputato della democrazia cristiana dal 1968 al 1994. Ministro dell’Interno dopo il delitto Moro negli anni del terrorismo (1978-1983), poi ministro della Giustizia e quindi della Difesa, è stato vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura dal 2002 al 2006.

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