Diocesi: mons. Parisi (Lamezia Terme), “sentirsi parte dello stesso progetto vissuto come missione e come servizio”

“Corresponsabilità, fraternità e sinodalità”. Questi i tre termini che riassumono il senso degli incontri che il vescovo Serafino Parisi sta avendo in questi giorni, a meno di un mese dal suo arrivo nella diocesi di Lamezia Terme, per conoscere le realtà diocesane che operano sul territorio, ma anche per fare il punto sulle iniziative svolte ed in itinere che, in modo particolare nei prossimi mesi, vedranno impegnata la Chiesa che è in Lamezia Terme invitata a vivere pienamente lo spirito della sinodalità. In questi giorni, infatti, mons. Parisi ha avuto modo di confrontarsi con le aggregazioni laicali, i direttori degli Uffici di pastorale, il clero che ha partecipato al primo ritiro sotto la guida del nuovo pastore della Chiesa che è in Lamezia.
“Non voglio collaboratori – ha detto il vescovo – ma persone corresponsabili perché corresponsabilità significa sentirsi parte dello stesso progetto vissuto come missione e come servizio”. E lo stesso concetto di sinodalità altro non è che la “condivisione di un progetto”.
“Quando nella mia prima omelia – ha ricordato mons. Parisi – ho usato l’espressione ‘forza attrattiva’ avevo in mente quella esclamazione ‘guardate come si amano’ che i pagani – secondo la testimonianza di Tertulliano in Apologeticum 39 – pronunciavano, con grande ammirazione, in virtù del fatto che i primi cristiani, ci viene spiegato, prendevano sul serio le parole di Gesù riferita da Gv 13,34-35: ‘Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri’”.
Dal vescovo è arrivata anche una indicazione per il percorso sinodale che anche la Chiesa lametina è invitata a vivere: “Confortatevi a vicenda edificandovi gli uni gli altri, come già fate. Vi preghiamo poi – ha concluso -, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi”.

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