Diocesi: mons. Gisana (Piazza Armerina), “non svolgere attività pastorali l’uno contro l’altro, riscoprirci fratelli”

“Se vogliamo che la gente riacquisti fiducia nella Chiesa occorre essere credibili, mostrando una gestualità più evangelica possibile”. Lo scrive il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, in un documento dal titolo “Congetture pastorali” diffuso nell’ambito del Cammino sinodale diocesano.
Nei suoi spunti di riflessione per i presbiteri e i diaconi, il prelato sostiene che “questa richiesta nasce dalla necessità di riscoprire tra di noi le misure discepolari che sono dettate dal modo come Gesù ha incontrato le persone del suo tempo”, contrariamente “rischiamo di predicare invano e tradire palesemente il mandato che abbiamo ricevuto con l’ordinazione”. “Riscoprirci fratelli nel presbiterato e nel diaconato – esorta il prelato – perché non possiamo svolgere attività pastorali l’uno contro l’altro, in competizione e contrastandoci tra di noi”. L’incoraggiamento è a “ricominciare daccapo”, “proposta che viene dal Vangelo, rispondendo alle incomprensioni, agli equivoci e alle offese con gesti di bontà”.
Riconoscendo che “le nostre parrocchie stanno perdendo il senso di comunità”, il vescovo indica la “missione delicata” della parrocchia: “Generare comunione tra i gruppi oltre al fatto che il suo impegno riguarda il rilancio del territorio in cui essa insiste”. Mons. Gisana passa poi a ribadire che “la partecipazione dei fedeli laici alla vita di una parrocchia è fondamentale e rientra tra i nodi più significativi della sinodalità”. Infine, il vescovo osserva “una stravagante contraddizione”: “Se da una parte essi rigettano la Chiesa perché non è credibile, dall’altra la cercano, reclamando servizi pastorali rassomiglianti, nel modo e nelle forme, a una religione civile. Accontentarli in queste richieste – chiosa -, pur di aver un certo seguito, è l’illusione che l’odierna pandemia ha svelato”.

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