Ucraina: Massacro di Bucha. Shevchuk (arcivescovo di Kiev), “portare i crimini contro il popolo ucraino davanti al Tribunale internazionale”

“Oggi chiediamo a tutto il mondo di vedere i crimini contro il popolo ucraino che meritano il  Tribunale internazionale. Questi crimini accadono oggi in tutta l’Ucraina: a Rubizhne e Popasna, in Donbas, a Mariupol, nel Sud dell’Ucraina. Oggi ci rivolgiamo alla coscienza dell’essere moderno: facciamo di tutto per fermare la nuova ideologia della morte сhe oggi miete vittime sulle terre ucraine; l’ideologia che è peggiore del nazismo, l’ideologia che avrà il suo processo di Norimberga”. L’arcivescovo maggiore di Kiev, S.B. Sviatoslav Shevchuk, torna anche oggi a parlare delle “terrificanti immagini dei crimini di guerra perpetrati nelle città e nei villaggi ucraini” e chiede giustizia per le “centinaia di corpi delle persone uccise con un proiettile alla nuca”. “Quando ci chiediamo ‘perché, perché questo è successo?’, ‘nel nome di che cosa sono state torturate e poi uccise queste persone innocenti?’, i testimoni di quelle atrocità  ci raccontano: sono state torturate e uccise solo perché ucraine, solo perché parlavano la lingua ucraina”, dice il capo della Chiesa greco-cattolica.
“Chiedevano a ciascuno di loro quale fosse la sua professione, e se era insegnante, veniva ucciso perché insegnava in ucraino, perché educava gli ucraini. Se era un atleta, veniva ucciso perché promuoveva lo sport nazionale. Se era un artista, un regista, lo uccidevano perché amava e promuoveva la cultura ucraina. Vediamo che questa guerra della Russia contro l’Ucraina ha una netta base ideologica. Di questo negli ultimi giorni si è parlato ad altissimi livelli del potere russo. Questa guerra è la negazione all’esistenza del  popolo ucraino”.
Nel messaggio, l’arcivescovo maggiore di Kiev rivolge un pensiero particolare ai volontari che per primi entrano in contatto con le ferite del popolo ucraino. “Essere volontario oggi è pericoloso per la vita perché in questo periodo la maggior parte delle persone muore quando vengono apparentemente aperti i corridoi umanitari per evacuare i profughi; i quali, in seguito, vengono fucilati senza pietà. Quanti volontari di quelli che portavano cibo alle persone sono morti a causa delle pallottole russe”.

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