Ucraina: arriveranno questa notte al Gaslini di Genova tre minori ucraini affetti da gravi patologie. Raccolti finora 92mila euro per l’emergenza

Arriveranno questa notte all’ospedale Gaslini di Genova due bambini e un ragazzo ucraini affetti da gravi patologie. Dopo lo sbarco a Malpensa, saranno immediatamente trasportati nel capoluogo ligure con un pullmino messo a disposizione dal 118. I piccoli pazienti saranno presi in cura dagli specialisti dell’Uoc Gastroenterologia ed endoscopia digestiva e dell’Uoc Neurologia pediatrica e malattie muscolari e si aggiungeranno agli altri 11 piccoli pazienti già arrivati nei giorni scorsi. Lo rende noto lo stesso nosocomio genovese che ricorda come il Gaslini abbia già messo a disposizione i primi 14 posti per dare una risposta oltre che a pazienti oncologici, anche a bambini affetti da altre gravi patologie e a quelli feriti a causa della guerra. Come policlinico dotato di tutte le specialità pediatriche, l’ospedale è infatti pronto a ricevere e a curare i piccoli che avranno necessità di cure di alta complessità. “Tutti i piccoli pazienti provengono dalla cittadina di Rzeszów, in Polonia, dove l’Istituto si è messo a servizio fino alla scorsa settimana per un coordinamento nazionale della gestione di questa emergenza, attraverso l’invio di una equipe medico infermieristica pediatrica”, ha spiegato Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini.
Nello stesso tempo, i vertici dell’istituto pediatrico comunicano che, in due settimane, la raccolta fondi per le prime necessità dei bambini ospitati è arrivata a 92.471 euro. “Molte persone e diverse associazioni – si legge in una nota diffusa per l’occasione – si sono proposte in questi giorni per portare aiuto e raccogliere fondi dedicati a questi bambini: per coordinare e finalizzare le risorse nel modo più efficiente possibile l’ospedale ha chiesto quindi a Gaslini Onlus di avviare una raccolta fondi per l’emergenza ucraina destinata alle prime necessità della presa in carico dei piccoli e per accogliere e mettere in sicurezza anche i loro famigliari”.

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