Ucraina: Unicef, 1,4 milioni di persone senza acqua corrente nella parte orientale del Paese e altri 4,6 milioni sono a rischio

“Oltre 6 settimane di conflitto in Ucraina hanno devastato sia la rete idrica che quella elettrica, lasciando 1,4 milioni di persone senza accesso all’acqua corrente in Ucraina orientale e altri 4,6 milioni di persone in tutto il paese a rischio di perdere la fornitura di acqua”. Lo denuncia oggi l’Unicef sottolineando che nella sola Ucraina orientale sono stati registrati almeno 20 eventi separati di danni alle infrastrutture idriche. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, “l’intensificarsi dei combattimenti nell’est e l’uso diffuso di armi esplosive nelle aree popolate minaccia di distruggere ulteriormente il sistema idrico, che ora è a rischio di collasso completo, dopo 8 anni di conflitto a basso impatto su una rete già in difficoltà”. “L’acqua è essenziale per la vita e un diritto per tutti”, ha dichiarato Osnat Lubrani, coordinatore residente delle Nazioni Unite in Ucraina. “I rischi per la salute, in particolare per i bambini e gli anziani, causati dall’interruzione dell’acqua sono gravi, poiché la gente è costretta a usare fonti di acqua sporca, con conseguente diarrea e altre malattie infettive letali”, ha aggiunto Lubrani.
A Mariupol, viene segnalato, migliaia di persone stanno usando fonti sporche mentre cercano qualsiasi tipo di acqua possano trovare. Anche le principali città delle regioni di Donetsk e Luhansk sono tagliate fuori dalle forniture d’acqua e altre 340.000 persone perderanno l’approvvigionamento idrico se si prosciuga un serbatoio a Horlivka. Anche le città di Sumy e Chernihiv hanno subito gravi interruzioni d’acqua all’inizio di marzo e anche il sistema di Kharkiv è seriamente colpito. “È urgente ripristinare l’accesso all’acqua e fornire aiuti di emergenza a queste città e ad altre aree con intensi combattimenti”, esorta l’Unicef. “È essenziale che le parti in conflitto rispettino i loro obblighi di diritto internazionale umanitario e facciano attenzione costante a risparmiare le infrastrutture civili”, ha ammonito Lubrani, evidenziando che “nei casi in cui le strutture idriche subiscono danni, ai tecnici dell’acqua deve essere concesso un passaggio urgente e sicuro per riparare la rete”. “I bambini piccoli che vivono in zone di conflitto hanno una probabilità 20 volte maggiore di morire per malattie diarroiche legate all’acqua non sicura che per violenza diretta, come risultato della guerra”, ha precisato il rappresentante dell’Unicef in Ucraina, Murat Sahin, aggiungendo che “il loro accesso all’acqua, ovunque si trovino, non deve essere compromesso a causa della guerra – per i bambini è una questione di vita o di morte”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa