Messa crismale: mons. Tisi (Trento), “grazie per aver aperto le porte di ben 25 canoniche, con oltre cento profughi accolti”

(Foto: diocesi di Trento)

“Annoto con commozione la grande disponibilità vostra e delle comunità a voi affidate nell’ospitare i fratelli e le sorelle ucraini. Ad oggi avete aperto le porte di ben 25 canoniche, con oltre cento profughi accolti”. Il grazie dell’arcivescovo Lauro Tisi risuona nella cattedrale di Trento nella mattinata del Giovedì Santo, durante la messa del Crisma, alla quale hanno partecipato oltre duecento preti e religiosi.
Nell’omelia, l’arcivescovo ha citato il teologo Halìk: “Se incontrassi una Chiesa senza ombre (…) certamente mi troverei davanti a un trucco infernale” per ricordare che “Dio, senza alcun imbarazzo, ha scelto di piantare il seme della sua Parola nella nostra umanità perennemente accidentata”. “Ci sarà sempre – ha ribadito mons. Tisi – una Chiesa umana e a volte disumana. Ci sarà sempre una Chiesa ferita e che ferisce”. Per l’arcivescovo la “grande urgenza” dell’oggi è “tornare al reale”. “I fatti sottomessi alle parole spesso – ha osservato – diventano chiacchera, opinione, ipotesi, sensazione”. Di qui l’invito, in particolare al clero trentino, a fare “ritorno alla concretezza della vita con le sue immancabili luci e ombre: credo sia il dono da invocare in questo giorno in cui facciamo memoria del nostro ministero presbiterale”. “In questi mesi – l’arcivescovo spiega così le luci – ho visitato molte piccole comunità della nostra diocesi incontrando tante persone, compresi diversi giovani, che con la loro vitalità mi hanno fatto toccare con mano l’azione sorprendente dello Spirito. In questa direzione annoto con commozione la grande disponibilità vostra e delle comunità a voi affidate nell’ospitare i fratelli e le sorelle ucraini. Ad oggi avete aperto le porte di ben 25 canoniche, con oltre cento profughi accolti, senza dimenticare tante altre iniziative di solidarietà”.
Commentando la benedizione degli oli santi, mons. Tisi ha ricordato i 10 catecumeni che in diocesi riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana durante la veglia pasquale, ma anche la testimonianza di fede dei preti defunti in quest’anno. Un grazie anche a ragazzi e adolescenti incontrati in occasione delle Cresime – “Non sono un ‘problema’ ma il tesoro prezioso della nostra società. Evitiamo giudizi frettolosi e stroncanti e torniamo a parlare con loro” – e al giovane Matteo che sarà ordinato prete nel mese di giugno.
Concelebrata dal vescovo emerito Bressan, dal vescovo missionario verbita Francesco Sarego e animata dal coro dei preti giovani, la messa si è conclusa con il ricordo da parte del vicario generale, don Marco Saiani, dei preti che quest’anno celebrano anniversari significativi.
Questa sera con la messa in memoria dell’ultima cena di Gesù inizia il Triduo pasquale. Appuntamento in cattedrale, con mons. Tisi, alle ore 20.30 (diretta streaming e Telepace).

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