Missioni: Clarettiani, un libro dedicato a Maximino Cerezo Barredo, per tanti anni al servizio della Chiesa latinoamericana

“Mino” (Edizioni Teka, 2022) è un omaggio alla vita e alle numerosissime opere del confratello clarettiano Maximino Cerezo Barredo, che quest’anno compirà 90 anni, una lunga missione religiosa al servizio della Chiesa latinoamericana. Autori del volume sono religioso clarettiano p. Angelo Cupini della Comunità di Via Gaggio (Lecco) e Emanuela Pizzardi. Le 368 pagine del volume, al quale hanno collaborato studiosi ed esperti di arte, offrono abbondante materiale per comprendere il ricchissimo itinerario pastorale, artistico e spirituale di “Mino”, che ha disseminato i suoi dipinti, affreschi, murales e sacre rappresentazioni in centinaia di chiese, istituti e parrocchie sia delle Americhe sia di varie altre nazioni europee fino alla lontana Asia.
Di origine spagnola, “Mino” a partire dai primi anni della sua missione in America Latina ha avviato una originale ricerca iconografica, dove si impongono i temi evangelici e di “liberazione” popolare rispetto alle tante ingiustizie presenti in quelle nazioni. Una missione che si è andata articolando attraverso lo sviluppo di un linguaggio pittorico semplice e diretto, facilmente comprensibile dai popoli dove ha operato e nello stesso tempo fedele al cuore del Vangelo, come annuncio della salvezza di ogni uomo. Lo stesso “Mino” spiega che “nella mia pittura c’è l’universo della vita del popolo latino-americano profondamente credente e oppresso per centinaia di anni”. Quindi una specie di “pittura della liberazione” che – idealmente – si potrebbe saldare con la “teologia della liberazione” che ha contraddistinto quei contesti ecclesiali, salvo sottolineare di non essere “contro i ricchi” ma di servire il Vangelo perché anche i ricchi si avvicinino ai poveri e divengano un tutt’uno con loro, come ha insegnato Gesù nell’episodio di Zaccheo (Lc 19. 1-10). Per chiarire l’intento genuinamente missionario, “Mino” aggiunge che “le mie armi, le mie trincee non erano quelle di un guerrigliero. Ho usato il messaggio della Parola, del colore e della pittura…”.

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